Dopo un inizio di giornata in salita, le due delegazioni hanno lavorato a un documento condiviso. Situazione sbloccata da "varie telefonate" tra Conte e Zingaretti. Apertura Di Battista-Romeo. Endorsment di Trump a Conte

Ancora niente accordo tra Pd e Movimento 5 stelle sul possibile nuovo governo, ma "il lavoro continua in maniera profittevole". Dopo un inizio di giornata in salita, le due delegazioni si sono incontrate e hanno lavorato a un documento condiviso per un'ora e quaranta. "È andata bene, è stata una riunione serena", ha commentato il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio. "Ci sarà un nuovo incontro domani", ha detto invece Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato. "Non abbiamo parlato di nomi", ha aggiunto. Ma insieme a Francesco D'Uva, ha mandato un avvertimento ai dem: Il nostro capo politico è Luigi Di Maio e si parla con lui, ora stiamo andando a confrontarci con lui". 

Proprio sui nomi, e in particolare sul ruolo di Di Maio, si era consumato lo scontro nelle prime ore della giornata. Dopo la cancellazione dell'incontro previsto per le 11 a palazzo Chigi tra Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Giuseppe Conte e lo stesso Di Maio, fonti dem avevano fatto trapelare che la trattativa si era arenata "per colpa delle ambizioni personali" del leader pentastellato, che avrebbe richiesto di diventare ministro dell'Interno nel nuovo esecutivo. Il dialogo si è quindi interrotto bruscamente – mentre i dem Delrio e Marcucci facevano appello per un ritorno al tavolo e i pentastellati D'Uva e Patuanelli negavano ci fosse mai stato uno stop della trattativa – per poi riprendere una volta arrivata, dopo  "varie telefonate" tra Conte e Zingaretti ,la smentita da Palazzo Chigi sulla richiesta del Viminale da parte di Di Maio. Sul vicepremier però il Pd non transige, non c'è un veto sul suo nome, ma "non può pensare di fare il vicepremier", twitta Marcucci.

Trump elogia Conte. Il premier dimissionario ha ricevuto intanto l'endorsement del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha twittato: "Giuseppe Conte ha rappresentato l'Italia con forza al G7. Ama molto il suo Paese e lavora bene con gli Stati Uniti. Un uomo di grande talento che spero rimanga presidente del Consiglio".

Resta aperto un forno con la Lega. Mentre il dialogo giallorosso subiva una battuta d'arresto, segnali di apertura sono stati scambiati tra il pentastellato Alessandro Di Battista e il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo. Il pasionario del M5s ha scritto un lungo post su Facebook chiedendo "la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò e che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l'accentramento di potere". E attaccando i dem: "Io non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni".

Al suo post è seguita una frase sibillina di Romeo: "Taglio dei parlamentari, revoca delle concessioni autostradali a chi è inadempiente, riforma dello sport (già approvata) e contrasto a lobby e poteri occulti, da Bibbiano ai banchieri corrotti. La Lega c'era, c'è e ci sarà".

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