E durato solo 5 minuti il consiglio dei ministri che ha sul tavolo il disegno di legge di riforma della giustizia, ormai terreno di scontro tra i due alleati di governo. Un testo a firma del Guardasigilli M5S Bonafede. Molti i dubbi di Salvini perché il testo, secondo il ministro dell'Interno, non taglia i tempi dei processi, non separa le carriere e non introduce il merito. Luigi Di Maio però vuole fare approvare in fretta il provvedimento e sferza l'alleato: "Sto sentendo troppi no dalla Lega, mi auguro arrivi qualche sì", dice il vicepremier pentastellato. E Il leader leghista replica: "E' il momento del coraggio. Delle grandi riforme, non delle riformine. Gli italiani ci stanno chiedendo che l'Italia torni a contare. "Bonafede ci mette buona volontà ma è acqua la riforma della giustizia – è l'affondo del titolare del Viminale –  Non c'è quello che gli italiani si aspettano. Non si interviene sulla separazione delle carriere, non ci sono sanzioni disciplinari per chi rispetta i tempi, non si tocca il tema delle intercettazioni, si lascia totale soggettività alle Procure ". 

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