PoliticaPresse, l’intervista a Carmelo Barbagallo

Il segretario generale Uil risponde alle domande del direttore Vittorio Oreggia e di Alessandro Banfo.

Ospite di PoliticaPresse Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil, intervistato dal direttore Vittorio Oreggia e da Alessandro Banfo.

Dopo il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, il presidente della commissione Trasporti alla Camera Alessandro Morelli, il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il ministro dell'interno Matteo Salvini, il presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, la leader di Civica Popolare ed ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, il capogruppo M5S alla Camera Francesco D'Uva, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il presidente di Confindustria Vincenzo BocciaMaurizio Martina (Pd), il sottosegretario Vito Crimi (M5s), la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (Fi), il senatore Matteo Richetti (Pd), la sottosegretaria al Mef Laura Castelli (M5s) il deputato e candidato alle primarie Francesco Boccia (Pd), il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calendala leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, il senatore espulso dal M5s Gregorio De Falcoil sottosegretario al Lavoro in quota Lega Claudio Durigon e il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, PoliticaPresse riapre le porte della redazione con gli uomini e le donne della politica italiana. L'intervista trasmessa in diretta sul sito e sulla pagina Facebook di LaPresse.

MittalArcelor – Sulla vicenda di Taranto, Barbagallo è stato chiaro: "MittalArcelor è una multinazionale che produce 90 milioni di tonnellate all'anno. Dei 5 che fanno a Taranto possono fare a meno. Non mi sembra il caso di metterli nelle condizioni di andarsene.Perché temo che lo farebbero".

Sulla questione dell'immunità, dice il segretario della Uil: "Non mi pare giusto che quelli che dovrebbero intervenire per risanare l'ambiente paghino per quelli che hanno causato i danni prima di loro che non sono mai stati incriminati. E poi, il rischio è che ci troviamo con 15 mila posti di lavoro in meno e il ritorno all'alternativa tra morire di fame perché non c'è lavoro e morire di cancro per i danni ambientali".

Alitalia  -"All'ultimo incontro avevo chiesto di presentarsi con un piano industriale. Se pensano di avere un'Alitalia piccolina per non dare fastidio ad altre compagnie, si sbagliano. L'immagine di Alitalia a livello internazionale è stata depauperata per non dare fastidio ai partner internazionali" dice Barbagallo. E poi: "Non siamo affezionati a chi arriverà, a noi interessa un piano senza esuberi e con le rotte internazionali. Alitalia ha ancora gradimento internazionale. Ancora c'è da fare, dopo lo sgrossamento dei costi fatto dai commissari, ma serve un piano industriale serio – sottolinea -. Vediamo se possiamo rimettere insieme questo tavolo e discutere di che piano si può approntare".

Whirlpool – Su Whirpool "sembra che l'accordo si possa fare, ma siamo sempre lì, bisogna applicare delle regole nei confronti delle multinazionali. Carlo Calenda si è arrabbiato perché secondo lui così si scoraggiano gli investitori esteri, ma non avere regole significa fare shopping nel nostro Paese". Spiega il segretario della Uil: "Bisogna colpirli nel portafogli, l'ho detto a Di Maio. Si deve interviene sui 100 milioni drenati negli anni scorsi", aggiunge. "Tutti sono bravi a dire, col cuore, che bisogna salvaguardare l'occupazione, ma il cuore è a sinistra e il portafogli a destra", sottolinea.

Mercatone Uno – "Sono ottimista per nascita, essendo del Sud, ma sono anche determinato. Serve determinazione per evitare un destino cinico e baro. Sono convinto che uno sforzo si può fare". 

Governo – "Salvini ha battuto il primo colpo, però vorremmo che tutto il governo ci desse delle spiegazioni. Non ci rifiutiamo di fare incontri, anzi stringere mani può essere anche simpatico, ma tutto dipende da cosa ci diranno" dice Barbagallo parlando dell'invito del ministro dell'Interno e vicepremier, dopo la manifestazione unitaria dei sindacati a Reggio Calabria. "Io non minaccio gli scioperi generali, se è necessario li faccio", sottolinea.

"Faccio il sindacalista, non mi voglio occupare di temi che riguardano la politica in generale. Dico solo che se non ci sono le risposte, questo governo non serve". Il segretario della Uil risponde così alla domanda rispondendo alla domanda se, in base alle divisioni emerse nella maggioranza, sia meglio augurarsi una schiarita o tornare a elezioni al più presto. "Se posso esprimere un parere – aggiunge -, faremmo volentieri a meno di governi tecnici".