Il deputato leghista e presidente della commissione Trasporti della Camera ospite di #PoliticaPresse, forum di LaPresse

"Le grandi opere non sono solo una necessità e un'operazione di buonsenso ma uno strumento che permette a tutti noi di essere collegati con il mondo". Ne è convinto Alessandro Morelli, deputato leghista e presidente della commissione Trasporti della Camera, ospite di #PoliticaPresse, forum di LaPresse.

Sbloccare i cantieri è determinante per far ripartire la nostra economia? La Tav e il Terzo Valico, ad esempio, sono fondamentali per permettere all'Italia di stare al passo. È doveroso continuare un percorso in cui serve buonsenso: è necessario fare le opere con un'adeguata sostenibilità economica ed ambientale. Ma essere contro le grandi opere, punto? Parliamone. Mi pare che il Piemonte si sia espresso in maniera molto chiara.

Il governo rischia di cadere sulla Tav? Questo è un tema su cui non ci si può prendere in giro. Vanno bene le discussioni e gli approfondimenti. La rivalutazione è possibile, ma devo ricordare che le posizioni del governo devono passare per forza dalla scelte del Parlamento, che si è già espresso quattro volte. Rallentare e discutere è un argomento che sicuramente scalda la campagna elettorale, va bene. Altro è parlare della sospensione dei lavori.

Quanto è difficile il dialogo con il M5S? Il contratto di governo è il faro e ha dei temi fermi. Gli obiettivi di cinque anni sono chiarissimi. Per gli argomenti che non sono in seno al contratto ci sono delle discussioni, però mi auguro che ci sia una maturità politica che possa crescere per far comprendere tutti che è necessario trovare degli equilibri.

C'è un problema di interlocuzione con il premier Giuseppe Conte? Conte può essere un No-Tav dichiarato ma sono gli italiani a decidere sul futuro dell'Italia. Detto questo, guardando avanti, la Lega ha maturità politica e il nostro sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, è quello che fa da pivot per quanto riguarda i rapporti di governo. Quando ci sono delle tensioni piuttosto accese è il nostro parafulmine, se li becca tutti lui. Ma con grande maturità Giorgetti e Salvini stanno portando a casa dei risultati storici. Conte? I rapporti sono costruttivi perché si stanno portando a casa un sacco di risultati. 'Poche parole e più fatti' sarebbe un buon slogan per le prossime elezioni.

Lega partito di governo in Italia e all'opposizione in Europa. Come si conciliano le due cose? È un partito di opposizione al Parlamento europeo, ma a breve verrà rinnovata la Commissione, quindi, la Lega sarà un partito di governo in Europa. Perché, avendo raccolto un così ampio sostegno degli italiani nelle ultime elezioni europee, è molto probabile che il nuovo commissario, nominato dal governo italiano, se non avrà l'Alberto da Giussano appuntato sulla giacca, sarà comunque molto vicino alle nostre idee. Si apre una partita molto interessante per il ruolo che l'Italia potrà avere in Europa, nella volontà di rialzare la testa. La nostra idea è quella di liberare le forze dell'economia italiana, per esempio, facendo pagare meno tasse. La nostra idea è cambiare la cura del malato.

Sarà un'estate di campagna elettorale perché a ottobre si andrà a votare e nascerà un nuovo governo di centrodestra? Non credo. Matteo Salvini, malgrado il fatto di averne veramente subite tantissime, a 360 gradi, in campagna elettorale, ha una caratteristica caratteriale che gli permette di passare sopra, magari segnarsele, queste difficoltà e queste polemiche. Il mio auspicio è che il governo possa andare avanti semplicemente per mettere in pratica quelle buone cose inserite nel contratto di governo.

Ma la Lega sarà più forte anche dei casi Siri e Rixi? Innanzitutto, partita finisce quando arbitro fischia. Quindi, noi siamo assolutamente convinti della bontà delle posizioni dei nostri esponenti politici. Anche perché io sono presidente della commissione Trasporti, senza Rixi al governo in quella posizione, francamente, il ministro dei Trasporti ha qualche momento in cui zoppica.

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