Area Dg, Unicost e Autonomia e indipendenza chiedono la convocazione urgente del Comitato direttivo centrale per il rinnovo della giunta

Crisi nell'Associazione nazionale magistrati dopo lo scandalo nomine nelle procure. I componenti del Comitato direttivo centrale dell'Anm appartenenti a Area Dg, Unicost e Autonomia e indipendenza hanno chiesto "la convocazione urgente del Cdc" con all'ordine del giorno il "rinnovo della Giunta esecutiva centrale" guidata da Pasquale Grasso. "Il documento adottato all'unanimità dall'Assemblea nazionale di Magistratura Indipendente, tenuta ieri a Roma, si pone in netta contrapposizione con il documento deliberato dal Comitato Direttivo Centrale dell'Anm ed esclude la possibilità di proseguire l'esperienza dell'attuale Giunta che vede la presenza e la presidenza di Magistratura Indipendente",  si legge in una nota.

"La richiesta dei Consiglieri del Csm di Mi autosospesi di riprendere la loro attività – si legge ancora nel documento – crea un incidente istituzionale senza precedenti e potrebbe condurre all'adozione di riforme dell'Organo di autogoverno dal carattere 'emergenziale' con il rischio di alterarne il delicato assetto voluto dalla Costituzione a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura senza risolvere i problemi posti dalle gravi recenti vicende. Magistratura Indipendente si assume di fronte alla magistratura ed al Paese la grave responsabilità di quanto sta accadendo".

Sabato il vicepresidente del Csm, David Ermini, aveva avuto un lungo colloquio con i diretti interessati, ovvero Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Corrado Cartoni (Magistratura Indipendete) e Gianluigi Morlini (Unicost), invitandoli a prendere una decisione rapida sulle dimissioni, e facendo appello alla massima responsabilità istituzionale.
Poche ore dopo l'incontro, la stoccata era arrivata proprio da MI che, attraverso l'Assemblea degli iscritti, aveva rinnovato la fiducia ai tre iscritti auspicandone "la pronta ripresa delle attività consiliari". Da qui la frattura, che sembra ormai insanabile.

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