Ma il Viminale: "Solo correzioni tecniche, nessuno stravolgimento". Secondo fonti del ministero, Salvini vuole il via libera in Cdm oggi
I tecnici del Viminale hanno ultimato le limature al testo del decreto sicurezza bis, così "da fugare qualsiasi perplessità e togliere alibi". Secondo quanto si apprende da fonti del ministero, il provvedimento è stato inviato martedì pomeriggio a Palazzo Chigi. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini aspetta la convocazione del Consiglio dei ministri per oggi, così come è stato assicurato lunedì notte.
Nella nuova versione del dl resta la "sanzione amministrativa" per una cifra che va "da 10mila a 50mila euro" in caso di "violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane", ma rispetto a quella precedente sono stati eliminati tutti i riferimenti alle imbarcazioni per il trasporto dei migranti.
Secondo fonti M5S, tuttavia, il testo "è diventato un decreto vuoto, ora a che serve non si sa. Salvini dopo il caso Mirandola pensi piuttosto a un decreto sui rimpatri, perché se ci pensiamo noi poi dice che invadiamo il suo campo".
Il Viminale però non ci sta e controreplica così: "Nessuno svuotamento del Decreto sicurezza bis, come insinuano 'fonti del Movimento 5 Stelle'. Si tratta di semplici correzioni tecniche che non hanno in alcun modo cambiato la sostanza del testo. A essere limati sono stati gli articoli 1 e 2, senza alcun arretramento da parte del ministero dell'Interno. Per quanto riguarda l'articolo 1, per mera omogeneità normativa, l'iniziale modifica al codice della navigazione è diventata una innovazione al testo unico sull'immigrazione: zero conseguenze sostanziali. Per l'articolo 2 è stato chiarito il meccanismo sanzionatorio per gli autori del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".
"Rimane sia la multa che la confisca del natante: in quest'ultimo caso è possibile confiscare anche senza reiterazione del reato, così da inasprire la versione precedente. Il Decreto sicurezza bis è solido e necessario: le affermazioni del Movimento 5 Stelle sono prive di fondamento e mettono a rischio un testo che combatte scafisti e violenti. In più, prevede una norma sui rimpatri e la spazza-clan che responsabilizzano anche altri ministeri", sottolineano le stesse fonti.
Conte – Intanto, per Giuseppe Conte è necessario un ulteriore approfondimento. "Il decreto sicurezza è un decreto complesso che prevede vari profili che vanno approfonditi ancora", ha dichiarato il presidente del Consiglio, sottolineando che nell'ordine del giorno portato in Consiglio dei ministri ci fosse l'avvio dell'esame e non la sua approvazione. Ecco perché "quello che è successo è normale ed era anticipato dalle premesse. È stato portato in discussione con la consapevolezza che andava approfondito", ha aggiunto il premier.
Conte non sa dire se il decreto sarà approvato prima o dopo il voto delle Europee. "Adesso vediamo, quando c'è un decreto legge dobbiamo rispettare il ruolo del Capo dello Stato, – ha detto il premier – c'è un vaglio da parte della presidenza della Repubblica un po' più incisivo rispetto un provvedimento ordinario. Stiamo parlando di una decretazione d'urgenza quindi è normale ascoltare il Quirinale e avere la possibilità da parte del presidente Mattarella di raccogliere tutte le eventuali valutazioni e gli approfondimenti."
Di Maio – A confermare che ci sarà "un'interlocuzione che ci sarà tra Conte e il presidente della Repubblica" sul testo è stato Luigi Di Maio. Il vicepremier ha anche sottolineato che il M5S non è affatto contrario al decreto. "Se stiamo parlando di dubbi del Quirinale, del presidente della Repubblica, Salvini sbaglia a chiedere a noi, – ha detto Di Maio – deve chiedere a chi di dovere. Io dico che quel decreto va bene se ci sono dentro i rimpatri, noi non abbiamo adesso il problema di quanti ne arrivano qui perché i numeri si sono ridotti grazie alle politiche che abbiamo portato avanti, il tema è chi è rimasto qui". "Noi non siamo contro questo decreto, come non ho visto la Lega contro il mio decreto sulla famiglia", ha rimarcato.
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