E l'Ue avverte l'Italia: "Servono chiarimenti sul rispetto dei patti. Non escludiamo di chiedere la restituzione dei fondi"
Il professore Pierluigi Coppola replica alle dichiarazioni di Danilo Toninelli, che, dopo la presentazione dell'analisi costi-benefici sulla Tav, lo aveva sminuito dicendo che "non faceva parte del gruppo di lavoro" e definendo il suo contributo "un appuntino di tre pagine".
"In relazione alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, dopo la pubblicazione dell'analisi costi-benefici del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, vorrei precisare quanto segue, esclusivamente a tutela del mio lavoro e delle mie competenze professionali", si legge nella nota ufficiale del professore, unico tra gli esperti a non aver firmato il documento. "All'interno della Struttura Tecnica di Missione che è composta da 14 esperti di alta consulenza, l'analisi costi-benefici relativa alla TAV Torino-Lione è stata affidata a 6 esperti: Ponti, Ramella, Beria, Parolin, Drufuca e Coppola – spiega – Ho partecipato ai lavori di questo gruppo di lavoro ma non alla redazione del documento finale, pubblicato sul sito del Ministero, poiché ero in disaccordo con la metodologia adottata a maggioranza; ho manifestato le ragioni del mio disaccordo in diversi scambi email con il gruppo di lavoro, e, in presenza, negli incontri organizzati presso la Struttura Tecnica di Missione, allargati alla segreteria tecnica del Ministro; tali ragioni le ho sintetizzate al Ministro nella mia nota di 6 pagine del 24 gennaio, che successivamente, su espressa richiesta della segreteria tecnica, ho sintetizzato in un'ulteriore nota di sintesi (tradotta anche in inglese) di 2 pagine".
Ue – Mentre si apre un nuovo fronte interno di discussione, da Bruxelles inizia a farsi sentire anche l'Ue. L'analisi "è stata presentata ieri in un incontro tecnico informativo tra funzionari della Commissione e funzionari italiani e non abbiamo commenti sul suo contenuto, ma la Commissione ha già detto chiaramente alle autorità italiane che ulteriori chiarimenti sono necessari nei prossimi giorni, prima possibile, per chiarire come l'Italia intende rispettare l'accordo di finanziamento", dichiara Enrico Brivio, portavoce della commissione Ue ai Trasporti. A una domanda su possibili rischi per il nostro Paese, il portavoce risponde così: "La Commissione non può escludere di dover chiedere di restituire i fondi Cef già erogati se questi non possono essere ragionevolmente spesi in linea con le scadenze dell'accordo di finanziamento". "Non possiamo indicare cifre al momento", ha specificato, ma "più il tempo passa e più è alto il rischio che i fondi debbano essere riallocati in futuro".
"Per l'Unione europea questo è un progetto transeuropeo necessario per unire le regioni e rafforzare la coesione economica e sociale in Europa. E' un progetto di solidarietà e unità. Per noi è importante che tutte le parti mantengano gli sforzi per completarlo in tempo, in linea con l'accordo di finanziamento", rimarca ancora Brivio.
Nelle scorse ore anche la ministra dei Trasporti francese Elisabeth Borne ha chiesto al governo italiano di prendere una decisione "ora" sulla costruzione del tunnel ferroviario. "La Francia chiaramente rispetta i tempi che hanno voluto prendersi i nostri partner italiani. Ma oggi diciamo anche chiaramente agli italiani che bisogna che questa decisione arrivi", ha detto Borne all'emittente televisiva francese Public Sénat.
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