Anche se per adesso la partita è sospesa, il Carroccio si prepara ad 'avventarsi' sul Campidoglio
Da 'Roma ladrona' alla 'marcia su Roma' esiste ormai una linea sottile. L'ha tracciata, mese dopo mese la Lega che, forte dei consensi e del declino personale della sindaca, non nasconde più la volontà parcheggiare il Carroccio in piazza del Campidoglio. E' stata una lenta e carsica campagna elettorale che in questi giorni sta emergendo senza alcuna remora. Tanto che il Maurizio Politi, capogruppo leghista in Assemblea Capitolina ha dato voce ai desideri più impronunciabili del partito e ha detto: "La Raggi si deve dimettere non per la sentenza (il 10 novembre il tribunale si pronuncerà sul processo Marra nel quale la sindaca è imputata per falso ndr) ma per i disastri che sta facendo alla città".
Una fuga in avanti del leghista romano che entra nello specifico elencando "i problemi di bilancio di Ama", "l'Ama allo sbaraglio", e "immobilismo al posto della legalità". L'uscita di Politi ha svelato un cammino che ha avuto il suo giro di boa durante i 'giorni di San Lorenzo', quando il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, prima di andare a far visita allo storico quartiere romano nel quale, in uno stabile abbandonato, è stata uccisa la 16enne Desirée Mariottini, ha tuonato: "Roma non può permettersi buchi neri e una ragazza non può morire stuprata nel cuore della città".
La musica quindi sta cambiando e le sinfonie leghiste, fondate su sicurezza e stop all'immigrazione, sembrano aver conquistato anche gli animi delle periferie romane. La battaglia, però, è ancora tutta da giocare. Il Carroccio vede nella partita del Campidoglio anche un'occasione per formalizzare la leadership del centrodestra, già ampiamente descritta dai sondaggi dal 17% ad oltre il 30% di consensi su scala nazionale in 6 o 7 mesi).
Per ora, ancora prima della sentenza su Raggi, nessun del Carroccio osa avanzare nomi. Stando a quanto si apprende, Salvini sta cercando una figura, possibilmente femminile, non troppo 'sovranista' ma comunque legata alle istanze del Carroccio da "modulare" sulla Capitale. L'unica cosa certa è che la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno si è sfilata dalla gara.
Sarà comunque una corsa contro l'alleato di governo che potrebbe avere anche delle ripercussioni sulla tenuta dell'esecutivo, unito solo ed esclusivamente dal contratto. Per ora la partita è sospesa. Dopo la sentenza del 10 novembre la Lega deciderà se continuare la sua campagna elettorale, in caso di assoluzione della Raggi, oppure di 'avventarsi' sulla città in caso di condanna.
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