La soluzione proposta dai pentastellati: non toccare di un solo euro le cifre dovuta allo Stato dai contribuenti morosi, ma applicando tassi agevolati in base alle condizioni in cui si è determinato il debito
Weekend di lavoro per gli esperti di economia di Lega, 5Stelle, Palazzo Chigi e ministero di via XX settembre. Oltre che di manovra, si discuterà anche del decreto che dettaglierà quella 'pace fiscale' di cui tanto si è parlato in pubblico. E di cui, forse, si è anche litigato in privato, perché Carroccio e Movimento hanno sensibilità diverse. Una novità emersa nelle ultime ore sarebbe il potenziamento del "ravvedimento operoso", obiettivo del M5S per "modificare" la misura. Stando a quanto si apprende da fonti di governo, l'accordo con la Lega sarebbe vicino proprio utilizzando la soluzione proposta dai pentastellati nell'esecutivo: non toccare di un solo euro le cifre dovuta allo Stato dai contribuenti morosi, ma applicando tassi agevolati in base alle condizioni in cui si è determinato il debito. Il percorso indicato dai pentastellati , ma soprattutto non si andrebbero a intaccare gli introiti dell'erario.
Secondo la bozza del decreto esaminata da LaPresse, chi è interessato dovrà dichiararlo entro il 30 aprile 2019. Non viene indicata una cifra massima. Si era parlato, nei giorni scorsi, di 200mila euro. Sarà possibile pagare in un'unica soluzione o in dieci rate di pari importo, che scadranno il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno. Per il pagamento rateale, a decorrere dall'agosto 2019, viene appunto previsto un interesse effettivamente basso al tasso dello 0,3% annuo. La relazione al primo articolo del decreto sottolinea che, rispetto alle due precedenti rottamazioni disciplinate dal Dl 193/2016 e al Dl 148/2917, il debitore nei confronti del fisco potrà effettuare il pagamento delle somme dovute in un arco di tempo di 5 anni, con un tasso dello 0,3% anziché del 4,5% (come è previsto dal Dpr 602/1973).
Nella bozza appare poi il famoso "saldo e stralcio" (cioè il condono totale) per le 'mini-cartelle', cioé per i debiti verso al fisco fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010. Fonti di maggioranza hanno chiarito che questa è una "ipotesi di lavoro". Ed in effetti, almeno per il momento, nell'articolato preliminare compare solo il titolo dell'art. 2, senza il testo. Va detto che, di tutti i crediti che l'Agenzia delle Entrate vanta verso i contribuenti morosi, quelli inferiori a mille euro sembrano considerevoli se sommati gli uni agli altri (arrivano a 16,5mld in totale) ma diventano briciole se paragonati alle richieste superiori a 500mila euro (che fanno complessivamente quasi 580 miliardi di euro).
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