L'audizione del segretario, Filippo Arena alla Camera. All'esame Il decreto per Genova: "Ma non sembra trovare giustificazione escludere tutte le concessionarie anche di altre tratte"
Appare "giustificata" la norma del dl Genova, o decreto urgenze, che esclude Autostrade per l'Italia e le sue controllate dalla ricostruzione del ponte di Genova, ma "non sembra trovare adeguata giustificazione l'esclusione di tutti gli altri concessionari operanti in tratte autostradali diverse". Lo ha detto il segretario generale dell'Antitrust, Filippo Arena, in audizione davanti alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, nell'ambito dell'esame del decreto urgenze, che si occupa anche della situazione a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi.
Durante l'audizione, Arena si è concentrato sul comma 7 dell'articolo 1 del decreto, secondo cui la realizzazione delle attività concernenti il ripristino del sistema viario andranno affidate "ad uno o più operatori economici che non abbiano alcuna partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio, ovvero siano da queste ultime controllate o, comunque, ad esse collegate, anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali".
Il segretario generale dell'Antitrust ha spiegato che l'esclusione prevista dal decreto, "sotto il profilo della concorrenza, potrebbe giustificarsi solo con riferimento al concessionario della tratta autostradale interessata dai lavori", cioé per Autostrade per l'Italia (Aspi). "Visto l'attuale assetto di mercato, e dunque il fatto che la maggior parte delle autostrade è stata affidata senza gara, compresa questa tratta, l'affidamento diretto dei lavori porterebbe un'ulteriore distorsione del mercato – ha aggiunto Arena – . L'esclusione è invece meno giustificata se riferita a società controllate o con partecipazioni in concessionarie che nulla hanno a che fare con il ponte crollato".
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