Intanto il dossier sul portavoce di Conte finisce all'ordine dei giornalisti della Lombardia

In pubblico Luigi Di Maio manterrà sempre il solito aplomb, senza mai far trasparire il minimo segnale di preoccupazione. Chi ha avuto modo di parlare direttamente con il vicepremier o con qualcuno del suo staff, però, racconta di un capo politico Cinquestelle con l'umore nero per tutto quello che sta succedendo negli ultimi giorni.

Dalle polemiche sul decreto per Genova ai sondaggi che continuano a premiare la Lega, dal braccio di ferro con Tria per rastrellare tutti i fondi necessari a realizzare il reddito di cittadinanza in legge di Bilancio, fino alla vicenda della diffusione dell'audio di Rocco Casalino in cui annunciava 'repulisti' al Mef se non fossero saltate fuori le risorse, sono diverse le grane che gli sono piovute addosso. Prese singolarmente, non sarebbero state un peso insopportabile, ma tutte insieme rischiano di diventare un pericoloso blob.

Soprattutto nel mondo pentastellato. Perché lo stato di 'quiescienza' del malumore interno, sotto sotto non è mai stato reso del tutto inoffensivo. Una parte del Movimento in questi primi mesi di legislatura ha dovuto mandare giù bocconi amari per il bene del gruppo, in primis l'accordo di governo col Carroccio, non mancando di sottolineare la contrarietà, ma garantendo comunque lealtà alla causa. Però 'ogni pazienza ha un limite', come diceva il grande Totò, e la regola non fa eccezione nemmeno nella politica della democrazia diretta targata Cinquestelle.

Di questo è consapevole Di Maio, che teme (a ragion veduta) che il fronte del dissenso possa utilizzare il periodo di polemiche come pretesto per attaccarlo. In effetti qualcosa si sta muovendo nell'ala che – per brevità e sintesi giornalistica – si sente vicina alle posizioni di Roberto Fico. Non che il presidente della Camera abbia dato vita a una 'corrente', ma la sua impostazione per molti incarna ancora lo spirito originario del M5S, sebbene addolcito da una visione di governo. In poche parole, una via di mezzo tra l'ortodossia dei 'vaffa-day' e la istituzionalizzazione della protesta.

"Luigi ha troppe responsabilità da gestire, è logico che qualcosa gli sfugga di mano", si lascia scappare un deputato al suo secondo mandato, dietro la promessa di non rivelare il suo nome: "Mica mi farà uno scherzetto come hanno fatto i suoi colleghi con Casalino?…". Anonimato o no, il concetto è comunque chiarissimo, per una parte del Movimento Di Maio fatica a reggere il peso dei suoi cinque incarichi, quelli di governo come ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro, delle Politiche sociali e vicepresidente del Consiglio, e quello come capo politico pentastellato.

L'esempio che a taccuini chiusi viene definito 'emblematico', è il proprio il caso del portavoce di Giuseppe Conte. "A volte Rocco si lancia in cose più grandi di lui", spiega ancora la fonte. "Lo fa in assoluta buonafede, perché ci crede davvero al Movimento e darebbe un braccio per vedere realizzati i nostri sogni, per questo non è giusto buttargli la croce addosso. Ma la sua creatività esplosiva va contenuta, e di questo deve occuparsene il capo del Movimento, anche se è abbastanza chiaro che ormai non ne ha più il tempo…".

Di Casalino si occuperà invece l'Ordine dei giornalisti della Lombardia, che "ha avviato l'iter per la trasmissione al Consiglio di disciplina territoriale del file audio registrato dal portavoce del presidente del Consiglio nell'esercizio delle sue funzioni e destinato a un giornalista". Il comunicatore del 5 Stelle, da par suo, si difende da quelle che definisce "ricostruzioni completamente infondate e diffamatorie, frutto della fantasia vendicativa di una persona allontanata dal Movimento". Il riferimento è a un articolo de 'il Giornale' in cui intervista l'ex capo dell'ufficio stampa M5S alla Camera, Nicola Biondo, sul cosiddetto 'Codice Rocco': "Non esiste", ribadisce Casalino, che annunciando querele al quotidiano e all'ex collega chiosa: "Da più giorni sono oggetto di attacchi su più fronti con una campagna mediatica che mira a me per colpire in realtà il governo impegnato in queste ore in una fase delicato della manovra". 

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