Salvini: "No a ministro che piace a Merkel". Casaleggio: "Mattarella e Conte troveranno soluzione". Renzi: "Spread colpa di Lega e M5s"

Battuta d'arresto per la formazione del nuovo governo. Il braccio di ferro tra il Quirinale e i leader di Lega e M5s sul nome di Paolo Savona al ministero dell'Economia ha complicato il lavoro del premier incaricato Giuseppe Conte sulla lista dei ministri. Che nel pomeriggio ha incontrato alla Camera Luca Giansanti, ambasciatore ed ex direttore generale degli Affari politici della Farnesina, che potrebbe essere in corsa per la carica di ministro degli Esteri: al termine del breve incontro l'ambasciatore non ha rilasciato dichiarazioni. 

Intanto, lo stallo non aiuta nemmeno la situazione economica. Lo spread è volato sopra i 200 punti, toccando quota 217, e l'agenzia di rating Moody's minaccia la retrocessione dell'Italia. 

"Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie!", sbotta Matteo Salvini su Facebook, che non ha intenzione di indietreggiare sulla scelta di Savona.

E sul suo nome, Fratelli d'Italia è disposta a dare man forte all'ex alleato. "Una nuova inaccettabile ingerenza di Mattarella, dopo l'ostinazione a non conferire l'incarico di governo al centrodestra", l'ha definita la leader Giorgia Meloni. Che ha aggiunto: "Ho comunicato a Salvini che Fratelli d'Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo giallo-verde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell'economia non indicato da Bruxelles. L'Italia è ancora una nazione sovrana, Junker e la Merkel se ne facciano una ragione".

Attacca, nuovamente, il Quirinale anche Alessandro Di Battista: "Il presidente della Repubblica ha tutto il diritto costituzionale di voler concordare alcuni ministri con il presidente del Consiglio incaricato, ma porre veti sul ministro dell'Economia, malgrado il curriculum eccellente che vanta il dott. Savona, lo trovo, da cittadino, assolutamente inaccettabile".

Più pacato il presidente della Camera Roberto Fico, che ritiene la questione di competenza di Mattarella e Conte: "In questo momento il presidente della Repubblica è il presidente del Consiglio incaricato stanno lavorando per dare un governo al paese e speriamo che arrivi prima possibile".

Anche Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio e Associati, si dice "fiducioso" sul fatto che Mattarella e Conte "troveranno un'ottima soluzione" per uscire dallo stallo. "Ssiamo vicini a un cambiamento importante per il Paese", ha aggiunto assicurando di non temere una crisi istituzionale. E aggiunge: "Salvini non l'ho incontrato al contrario di cio' che dicono. La Lega e' un partito che oggi permette la creazione di un governo". Tuttavia Lega e M5S "credo siano molto diversi" per diversi aspetti, tra cui "un tema che oggi abbiamo discusso qui, la partecipazione. Le persone oggi possono partecipare tramite Rousseau alla creazione del programma, alla scelta dei candidati, alla creazione delle leggi. Abbiamo passato da una parte oltre un anno e mezzo a creare cultura sui vari temi del programma e dall'altra a permettere alle persone di partecipare in modo attivo, votando quali sono le direzioni da intraprendere e quindi a partecipare in un mondo di cittadinanza digitale che stiamo creando grazie a Rousseau", ha concluso.

Non nasconde la preoccupazione per lo stallo Forza Italia. "Il Paese è fermo e siamo molto preoccupati", capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati che nelle parole di Mariastella Gelmini. Anna Maria Bernini: "Lo stallo politico e istituzionale non accenna a sbloccarsi anzi si arricchisce di nuove asperità che per noi è motivo di crescente e grave preoccupazione. Siamo dalla parte dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, dei risparmiatori che assistono increduli all'avvitarsi di una crisi infinita che non lascia sperare in nulla di positivo. Facciamo appello al buon senso e alla responsabilità". 

Sull'incertezza economica arriva l'attacco dell'ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. "Lo spread – scrive su Facebook – sale ai massimi dal 2013. Non pensate che sia una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni, infatti, i mutui per le famiglie costeranno di più, l'accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico. Chi è il colpevole? Non c'è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio".

Anche l'ex ministro Carlo Calenda attacca il duo e si dice pronto a tornare al voto: "L'agenda Salvini/Di Maio è oramai chiara, mira a portare l'Italia fuori dall'Europa e dall'Occidente distruggendo le istituzioni e 70 anni di storia. Bisogna creare un fronte civile di resistenza a questo progetto mobilitando il paese. E non aver paura delle elezioni".

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