A Mattarella serve altro tempo sul candidato premier indicato da M5S e Lega dopo il caso del curriculum 'ritoccato'

Sul premier incaricato è vietato sbagliare. Per questo servirà altro tempo e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non esiterà a prenderselo. Il profilo di Giuseppe Conte, indicato da M5S e Lega come presidente del Consiglio del governo giallo-verde, è all'attento vaglio del Quirinale: per questo, al momento non si può glissare sulle indiscrezioni che hanno messo sotto i riflettori il curriculum del professore di diritto privatoNessuna decisione è stata presa da parte del capo dello Stato, che con occhio attento osserva se si diraderanno le nubi sulla figura di Conte e se i partiti lo confermeranno come candidato a palazzo Chigi.

Tuttavia le voci che si susseguono nei corridoi della politica non vanno in questa direzione, anzi si parla di un possibile rinvigorimento dell'ipotesi Luigi Di Maio alla guida del governo del cambiamento. Rumors smentiti da entrambi i principali attori in campo, ma su cui Mattarella vuole vederci chiaro, soprattutto ora che la palla è passata nelle sue mani.

E poi sono attese le raccomandazioni Paese per Paese di Bruxelles, sulle quali l'esecutivo Ue ha fatto trapelare che non sarà tenero con l'Italia, in particolare riguardo al tema pensioni. E non solo. Sul fronte dei conti pubblici, l'Ue tornerà a sottolineare in rosso il debito, che resta un fattore di rischio per l'euro. È in questo contesto che la figura del premier diventa cruciale per l'inquilino del Colle. Un elemento portante su cui costruire l'esecutivo e da cui trarre forza e stabilità. L'articolo del New York Times ha messo invece in evidenza una personalità forse troppo attenta al numero di pagine del suo percorso professionale che ai suoi contenuti.

 Il Colle vuole essere certo che le 'leggerezze' di Conte si fermino al curriculum un po' 'gonfiato' e che non ci sia altro. Ecco perché, allora, il nome di Paolo Savona, proposto dalla Lega per il Mef, non è all'esame di Mattarella. Di ministri se ne parlerà dopo aver affidato la macchina a un presidente del Consiglio non prima e, se questa casella ad ora sembra poter 'vacillare', secondo le voci parlamentari, è meglio attendere e prendere una decisione mercoledì ed eventualmente convocare giovedì Conte, se dovesse essere ancora lui il nome 'giusto'.
 

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