L'affondo in un'intervista a Putsch Magazine. E il capogruppo M5s al Senato ribadisce: "Tornare al voto subito"

Beppe Grillo torna all'attacco e grida al colpo di Stato. In un'intervista rilasciata al sito francese Putsch Magazine, in occasione del suo spettacolo a Casalmaggiore della scorsa settimana, il fondatore del M5s lancia l'affondo: "Oggi siamo nella post-democrazia. C'è stato un colpo di Stato al contrario. E' stata utilizzata la democrazia per distruggere se stessa. A causa della legge elettorale ci siamo ritrovati in un vicolo cieco. La legge è stata decisa a tavolino per impedirci di governare. Allora, cos'è la democrazia? Non lo so, ma so che dovrebbe consentire a chi ottiene il maggior numero di voti di governare". "Noi, però – aggiunge Grillo – non vogliamo governare, desideriamo dare alle persone i mezzi per essere rappresentati. Con la piattaforma Rousseau ci sono continui referendum, senza necessità del quorum. Vuoi fare un ponte, una pista ciclabile, un asilo nido? Basta rispondere sì o no. Se ci vengono dati i mezzi, non abbiamo bisogno del potere, che deve essere redistribuito dal basso. Il Movimento 5 Stelle è questo".

Parlando di Europa, Grillo spiega: "All'interno del Movimento Cinque Stelle, abbiamo riflettuto su sette punti, fra cui il Patto fiscale europeo, l'Eurobond, l'Euro-obbligazione e la condivisione del debito. Se siamo un'unione di Paesi, allora dovremmo condividere. Invece ci sono due economie, quella del Nord e del Sud. E noi italiani siamo nel Sud. Per questo ho proposto un referendum per la zona euro. Voglio che gli italiani si esprimano. Le persone sono d'accordo? Esiste un piano B? Dovremmo lasciare l'Europa o no?". 

Il comico torna anche sul tema dell'immigrazione: "Se vai a Dubai, il 90% delle persone non è nato lì. Vai a Londra, troverai tutte le nazionalità. Dobbiamo iniziare a vedere il mondo in un altro modo. Sono d'accordo sul controllo dei flussi migratori, perché intorno si aggirano cooperative da 30mila persone e ci sono dubbi sull'attuale gestione. Ma il mondo si sta muovendo verso lo sviluppo delle grandi città. Oggi Milano è il centro della Lombardia e si sta sviluppando, si fonderà con Torino e diventerà una città come Teheran, come Bangkok o Dubai".

Intanto, mentre il Pd si dice disponibile ad appoggiare un governo di responsabilità nazionale, il M5s ribadisce il suo 'no'. "Meglio il voto di un governo di tregua", dichiara Danilo Toninelli, che, intervistato a Radio Anch'Io, su Radio1, esclude anche un "governo del presidente", o altre ipotesi "per tirare a campare". "Non permetteremo mai che Renzi e Berlusconi tornino a distruggere questo Paese". "Dopo sessanta giorni di senso di responsabilità – sostiene il capogruppo M5s al Senato – adesso la responsabilità è andare al voto subito".

Un esecutivo di tregua, che affronti il nodo della legge elettorale, sterilizzi le clausole di salvaguardia e vari la legge di bilancio 2019, è l'ultima carta che il Colle intende giocare prima di sciogliere le Camere e rispedire il Paese alle urne. Lunedì prossimo il nuovo giro di consultazioni-lampo per "verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranza di governo". 

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