Berlusconi: “Centrodestra unito su programma. Impresentabili? Non votateli”

Berlusconi: “Centrodestra unito su programma. Impresentabili? Non votateli”

Il leader Fi in Sicilia per sostenere il candidato Nello Musumeci

"Nel centrodestra c'è concordia. Abbiamo concordato, tre ministri per Fi, tre per la Lega e due per Fdi. Ho parlato di questo programma politico alla signora Meloni e al signor Salvini. Meloni voleva più aiuti per i giovani e li abbiamo messi, il signor Salvini voleva uscire dall'euro ma forse lo abbiamo convinto che non è possibile". Per Silvio Berlusconi il centrodestra è pronto a correre unito alle prossime elezioni e la cena di domani sera a Catania servirà a suggellarlo.

Sarà un incontro a tre, oltre al leader degli azzurri ci sanno Matteo Salvini e Giorgia Meloni, tutti e tre nella città siciliana per tre diversi eventi. Salvini non riuscirà ad andare all'evento delle 18 organizzato da Fi perché è atteso, secondo un programma concordato da settimane, in 7 città prima di arrivare a Catania, dove terrà il previsto comizio in piazza Teatro Massimo alle 19.30. In mattinata il leader della Lega aveva invitato gli alleati a unirsi a lui a quest'appuntamento. Tuttavia il segretario della Lega frena: "E' inutile che Berlusconi parli di ministri, viceministri, non mi interessa". La presidente di Fratelli d'Italia invece parla di incontro "utile e importante".

Berlusconi fa un discorso di ampio raggio, parte dal pericolo nucleare per finire con una critica ai Cinquestelle che attaccano l'Unione europea, "unico baluardo contro la guerra". La Sicilia e il voto del 5 novembre si confermano il terreno di prova per le elezioni nazionali. Il leader di Forza Italia liquida anche il problema degli impresentabili nelle liste del candidato governatore Nello Musumeci – cavallo di battaglia del M5S -. "Se le persone che proponiamo non vi sembrano candidabili – sottolinea l'ex Cavaliere – non le votate. Ci sono le preferenze, è un problema che non esiste".

Sull'indagine per le stragi degli anni Novanta, Berlusconi replica: "Non voglio dare commenti a riguardo". Quindi declina l'asse del suo programma politico, sottoposto a centinaia di non-elettori: "Meno tasse, meno Stato, meno Europa". Ripete: "Introdurremo il vincolo di mandato, basta cambi di casacca". E scatta la standing ovation. Annuncia che Vittorio Sgarbi, presente in teatro, sarà assessore alla Cultura nella giunta di Nello Musumeci. Poi promette: stop al bollo sulla prima auto, fine della tassa sulle donazioni e sulla successione dunque abolizione di Equitalia, "non solo nel nome, come ha fatto Renzi".

L'altra critica alla maggioranza è velata e rivolta a Gentiloni: "L'attuale governo non è riuscito ad avere nessuna risposta positiva dall'Ue perché per averle occorre anche essere persone di peso". E sottolinea: "La responsabilità dei numeri disastrosi della Sicilia è del centrosinistra che ha governato per 45 anni". Sono gli unici accenni al segretario del Pd, l'avversario politico è un altro: il M5S. "Chi vota i Cinqueselle non ha testa, non ragiona. I Cinquestelle odiano imprenditori, risparmiatori e ceto medio. Vogliono un'imposta patrimoniale del 12 per cento per tutti noi".

Di fronte a una platea di sostenitori che sventolano bandierine di Forza Italia e ogni tanto gridano 'Silvio', Berlusconi, istrionico, annuncia: "Vi nomino tutti missionari della libertà". Il pubblico si scalda, è pronto a "convincere gli indecisi", come chiede l'ex Cavaliere. Sul palco salgono insieme a lui per il saluto finale Micciché, Sgarbi, Armao e Musumeci, che non ha proferito parola (Berlusconi è stato introdotto da Gianfranco Micciché). Il Cavaliere è tornato e a dimostrarlo sono i giovani e meno giovani che lo aspettano al caffè Spinnato per un selfie. Affacciandosi a una balaustra del locale, Berlusconi saluta gli avventori e dice: "Auguri a tutti! Siete tutti bellissimi, c'è solo un problema: io sono più giovane di voi". 

© Riproduzione Riservata