Gian Carlo Cancellieri sceglie Angelo Parisi come assessore ai rifiuti nel caso vincesse le elezioni in Sicilia: su Twitter aveva minacciato di bruciare vivo Ettore Rosato
"Rosato, facciamo un patto, se questa legge sarà cassata dalla Consulta, noi ti bruceremo vivo, ok?", questo il tweet scritto da Angelo Parisi e rivolto a Ettore Rosato, 'padre' della nuova legge elettorale. Un tweet non più visibile ma che ha fatto il giro del web da quando l'autore è stato designato assessore ai rifiuti da Gian Carlo Cancelleri, il candidato del M5S alla presidenza della regione Sicilia. Una scelta che ha provocato l'indignazione di molti che non approvano che un 'hater' sia scelto per una carica tanto importante.
"Cancelleri cacci l'assessore #hater che vuole bruciare vivo @Ettore_Rosato. Chi odia è impresentabile tanto quanto chi ruba. #lasfidagentile". Lo scrive su Twitter il candidato presidente della Regione Sicilia del centrosinistra, Fabrizio Micari. "Posso capire che il candidato presidente del M5S non sapesse di avere a che fare con un odiatore di professione, ma adesso che lo sa, lo deve immediatamente cacciare. #lasfidagentile", aggiunge poi su Facebook.
"Questo signor Parisi è stato designato dal M5s per fare l'assessore in Sicilia se vincesse #Cancelleri, un odiatore di professione. #gentepericolosa". Così il senatore del Partito democratico Stefano Esposito su Twitter commentando i tweet dell'esponente grillino che ha minacciato il presidente del gruppo Pd alla Camera Rosato di 'bruciarlo vivo'.
"Solidarietà al mio capogruppo Pd, Ettore Rosato, per questo atto di puro squadrismo. Caccino Parisi dal M5s, o se ne assumano la responsabilità". Così il deputato Dem Matteo Mauri, vicecapogruppo vicario del Pd alla Camera, sul suo profilo Twitter.
"Disprezzo per le istituzioni, minacce agli avversari: così il M5S vorrebbe governare la Sicilia e l'Italia? Solidarietà a Ettore Rosato". Lo scrive su Twitter Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il Parlamento.
E sul tema interviene anche il segretario dem, Matteo Renzi: "Per dieci giorni il nostro capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, è stato accusato di mancanza di rispetto delle istituzioni per il solo fatto di aver presentato una mozione in Parlamento, ricorderete la vicenda. Sono ansioso di vedere come gli stesi commentatori, talk, politici giudicheranno a dieci giorni di distanza la minaccia che Rosato ha ricevuto da uno dei leader del Movimento cinque stelle in Sicilia che ha chiesto – testuale – di bruciarlo vivo. La violenza verbale, l'esagerazione, l'odio che Beppe Grillo ha introdotto nella politica portano a queste follie". "Non sono sciocchezze – aggiunge Renzi -: è un modo di agire che lascia cicatrici sul cuore delle persone – aggiunge – Per questo la mia solidarietà a Ettore ma soprattutto un abbraccio speciale a sua moglie e ai suoi figli"
"'Ti brucio vivo'. Le parole di Angelo Parisi, indignano ma alla fine, ed è questa la cosa grave, non sono inaspettate. Sono solo l'ennesimo attestato del modo violento con cui il sistema della comunicazione dei 5 stelle intende il confronto politico. Un quotidiano lessico di violenza che distilla odio come premessa. Che preferisce lo scontro al confronto. Quando non hai idee, ricorri agli insulti". Lo dice Anna Ascani, parlamentare del Partito democratico. "Certamente, c'è sempre l'esecutore più zelante che dall'insulto ordinario passa al 'ti brucio vivo'. Ma la sostanza non cambia – sottolinea Ascani – Nulla di nuovo ad esempio rispetto alla montagna di ingiurie sessiste che normalmente sono dedicate alle parlamentari, preferibilmente del PD. È solo il modus operandi dell' universo grillino. Un modo di agire da cui i vertici non prendono mai le distanze, buono ad alimentare quello che per ora è un pesantissimo lessico colmo di odio, ma che può facilmente diventare altro. Ci aspetteremmo di sentire parole di condanna da parte di chi dirige il movimento o si candida a guidare il Paese e oggi gioca a fare il moderato", conclude.
Molti fanno notare che quello a Rosati non era il primo messaggio d'odio scritto da Parisi: da Giovanni Floris a Massimo Giannini, sono diversi gli insulti che compaiono sul suo profilo Twitter, ma il potenziale assessore non si sente un 'odiatore'. "Quando sbaglio so riconoscerlo, – scrive Angelo Parisi su Facebook – per questo oggi sento di dover chiedere scusa per il mio tweet dei giorni scorsi rivolto a Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera. Quel linguaggio e quei toni non mi appartengono e mi dispiace essere andato oltre i limiti in un momento in cui sono prevalse la rabbia e l'amarezza per i modi e i tempi con cui il Pd stava imponendo al Parlamento una nuova legge elettorale incostituzionale". "Non sono un hater, – continua – come in queste ore la stampa mi sta definendo, sono un cittadino che ha a cuore la democrazia e le istituzioni, così come ho a cuore la mia terra, quella Sicilia che per troppi anni è stata nelle mani di persone che l'hanno distrutta. Sono umano e ho sbagliato, ma non permetto a nessuno di strumentalizzare un mio errore per provare ad accostarmi agli impresentabili che affollano le liste di Nello Musumeci, nè di mettere in dubbio la mia correttezza, la mia integrità morale e l'impegno che ho sempre dedicato alla mia Sicilia".
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