Nel programma Cinquestelle ci sono la riduzione dell'indennità parlamentare e la limitazione dell'immunità penale

Il Movimento 5 Stelle presenta la sua proposta di riforma costituzionale sul blog di Beppe Grillo. Tra i primi punti vi sono l'abolizione del Cnel e la riduzione del numero dei parlamentari. Fin qui le somiglianze con la riforma voluta dal Pd e bocciata con un referendum dagli italiani sono sostanziali. Tra le somiglianze con le tesi illustrate dal segretario dem Matteo Renzi anche l'abolizione delle Province e l'abbassamento dell'età di voto a 16 anni per entrambe le Camere, proposta non contenuta nella riforma costituzionale che è costata le dimissioni da premier di Renzi.

Ma le somiglianze si fermano qui. Poi la forbice si spalanca. Nel programma Cinquestelle – che sarà votato dagli iscritti – ci sono la riduzione dell'indennità parlamentare e la limitazione dell'immunità penale ai soli casi delle opinioni e dei voti espressi nell'esercizio delle funzioni. Verrebbero introdotti in Costituzione anche il vincolo di mandato per i politici e il referendum propositivo.

Per quanto riguarda lo strumento referendario, il M5S vorrebbe abolire il quorum del 50% più uno necessario perché sia valida la consultazione popolare. Altra novità da introdurre nella Carta costituzionale è la cittadinanza digitale per nascita. E per quanto riguarda il complesso capitolo delle competenze fra Stato e Regioni i Cinquestelle propongono di delegare le scelte ai cittadini. "Sarete voi a decidere se è opportuno intervenire sulla divisione delle materie tra Stato e Regioni – spiegano – e sul trasferimento a queste ultime e ai Comuni di funzioni amministrative, anche attraverso una leva fiscale per incentivare questa responsabilizzazione".

L'obiettivo è di ridurre gli apparati burocratici statali e rafforzare il ruolo delle Regioni come enti di raccordo fra Stato e Comuni. La 'riforma costituzionale' pentastellata andrebbe a incidere anche nella parte della Costituzionale che regola i rapporti con l'Europa. Il Movimento vorrebbe rimuovere il pareggio di bilancio dalla Carta mentre vorrebbe inserire l'obbligo di "consultare i cittadini per autorizzare qualsiasi cessione della sovranità popolare ad enti sovranazionali", dai trattati commerciali con il Canada o gli Usa, ma anche eventuali altri accordi su immigrazione e altre questioni internazionali.

Obiettivo dei Cinquestelle è raggiungere la democrazia diretta, ma proprio oggi in un'intervista Luigi Zanda, capogruppo dei senatori Pd, punta il dito contro la democrazia dei clic. "Il clic di 100 o 200 cittadini non rappresenta la democrazia", tuona il senatore che, dopo gli episodi di hackeraggio della piattaforma Rousseau, sottolinea la manipolabilità del sistema. "La famosa democrazia del clic – attacca – è il contrario della democrazia parlamentare. La chiamano diretta, nel senso che è diretta da qualcuno; da Grillo e dalla Casaleggio associati". 

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