Incontro al Cremlino con il presidente Putin

Nessuna attesa, anzi una precisione quasi svizzera. Il presidente russo Vladimir Putin, noto per non essere 'puntuale' agli incontri ufficiali oggi ha accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Cremlino in orario. "Sono lieto di poterla accogliere al Cremlino. I tempi non sono facili io spero che la sua visita ci darà motivo per superare ostali e divergenze" aveva annunciato il presidente russo.

"Registriamo con soddisfazione un dialogo produttivo, che si basa sulla fiducia e il  rispetto reciproco" ha detto Mattarella, al termine dell'incontro.  Nell'incontro con il presidente della Repubblica "non potevamo non ricordare che otto anni fa all'Aquila c'è stato terremoto devastante e che la Russia ha risposto subito e continua a dare aiuti per questa città" ha esordito Putin. Poi si è passati a illustrare i temi di politica estera che hanno visto profonde discussioni.

Putin ha parlato del terrorismo: "Quello globale è una minaccia e può essere combattuto solo con la cooperazione". D'altro canto Mattarella ha fatto riferimento alla situazione libica: "Bisogna riflettere intensamente per consolidare iniziative di dialogo. L'Italia è convinta che non esista una soluzione militare in Libia". Poi il cuore, la Siria:  "L'uso delle armi chimiche è inaccettabile. Auspichiamo che Mosca possa usare tutta la sua influenza perché tali fatti non si ripetano e siano perseguiti" ha precisato Mattarella. "L'Italia è pronta a fare la sua parte sia nel quadro europeo che all'interno dell'Onu – ha assicurato – Tutti gli attori della crisi mettano in campo sforzi comuni" verso questa direzione.

E Putin ha replicato:  Sull'attacco chimico di martedì scorso nella provincia siriana di Idlib la Russia "richiede un'indagine meticolosa" e vuole "rivolgersi alla Corte dell'Aja per chiedere un'indagine", e poi "in base al risultato di queste inchieste prendere una decisione molto ponderata". 

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