Gli attacchi sono "un altro segno di intolleranza grave"

Gli attacchi alle chiese egiziane avvenuti domenica sono "un altro segno di intolleranza grave che tende a scoraggiare il dialogo e che vuole impaurire sempre più l'opinione pubblica dei diversi Paesi, sia in Europa che fuori". A dichiararlo è il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente della Cei e del Ccee, a margine della veglia per i missionari martiri che si è svolta ieri sera nel capoluogo ligure. Per prima cosa, ha detto il porporato rilanciato dal Sir, "siamo vicini alle vittime con la preghiera e poi a coloro che sono stati colpiti nella comunità copta". 

In secondo luogo, "la visita del Santo Padre, che non sarà cancellata, sarà un motivo di grande conforto per tutto l'Egitto e in particolare per la comunità copta per la quale preghiamo". Il cardinale ha poi ricordato che "i cristiani sono un obiettivo continuo, particolarmente esposto proprio nei luoghi della loro preghiera, del culto e in luoghi significativi". "La religione cristiana, come ogni vera religione, è di pace, di giustizia, di perdono" ha detto ancora l'arcivescovo parlando sul sagrato della chiesa della SS. Annunziata. 

 Per questo, "spero che il mondo, e in particolare l'Europa, ripensi veramente alla dimensione religiosa e ne riconosca tutto il valore" valutando la "necessità di promuovere la dimensione religiosa oltre che rispettarla, non in forza di un confessionalismo ma di quei valori fondamentali che costituiscono il nostro continente". "Ogni altra religione – ha concluso – può unirsi al cristianesimo per combattere e contrastare questa spirale di violenza che si maschera di religiosità ma che di religioso non ha niente".
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: