E sul vincolo della soprintendenza dichiara: "Qui non c'è da tutelare, ma da radere al suolo e ricostruire"

Blitz a Tor di Valle del leader della Lega Nord di Matteo Salvini che, in diretta facebook, spiega la sua opinione sul nuovo stadio della Roma. "Solo con i 'no' non si governa. Io il 'no' alle Olimpiadi l'ho condiviso ma qua serve restituire ai romani questo pezzo di città che oggi è fuori controllo". Per Salvini dire di 'no' al progetto "mi sembra una follia". "Qui – conclude – non è una questione di tifo, lo dico da cittadino. 'No' dopo 'no' l'Italia diventa un cantiere fermo che prima o poi crolla".

 

"In questa area, in un momento di crisi economica, ci sono dei privati che vogliono investire un miliardo e 500 milioni per un progetto che porterebbe 20mila posti di lavoro ma c'è qualcuno che dice no. I 5Stelle si stanno spaccando – spiega – la Raggi dice 'forse' perché Grillo che è il vero sindaco di Roma dice 'nì'. Si rischia di perdere un investimento ed il suo conseguente indotto economico". Salvini se la prende anche con "l'idiozia della burocrazia italiana" parlando del vincolo messo dalla Soprintendenza. "Qui non c'è da tutelare – dichiara – ma da radere al suolo e ricostruire". "Non è meglio accompagnare un investimento dei privati che lasciare questo luogo al degrado?", si chieda Salvini. "Vorrei che in questo momento la soprintendente fosse qui con me".

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