Dopo la polemica sul titolo di studio, arriva la replica della ministra

"Posso aver commesso una leggerezza, ma finire sotto accusa in questo modo davvero non me lo sarei mai aspettato", "se volevo mentire o truffare non avrei mai messo nel mio curriculum diploma di laurea, ma avrei scritto laurea e basta". Questa la replica di Valeria Fedeli, neoministro all'Istruzione, in un colloquio con il Corriere della Sera, in merito alla polemica montata in merito al diploma in assistente sociale. E spiega che gli attacchi bruciano "soprattutto per una come me che ha sempre fatto la sindacalista e non ha mai sfruttato nulla. Lo voglio ripetere in maniera chiara: questo titolo non l'ho mai usato, non mi è mai servito. Nel 1987 c'è stata la possibilità di farlo equiparare, ma io già facevo la sindacalista, avevo preso una strada completamente diversa". E aggiunge: "Io vivevo a Milano e facevo la maestra d'asilo. Poi ho frequentato la Unsas, scuola laica per diventare assistente sociale, ma è un mestiere che non ho mai fatto. Sono andata a lavorare al Comune di Milano entrando al 7 livello e andando via allo stesso livello.

"Io sono sempre stata sindacalista. E non ho mai avuto alcun beneficio da quel pezzo di carta. Capisco e comprendo tutto, ma sono veramente sconcertata da tanta aggressività" e "guarda caso sono stati quelli del Family day a tirare fuori questa storia. Loro mi detestano per essermi schierata contro, per aver difeso la teoria del gender ed evidentemente non possono accettare che mi occupi di scuola. Eppure per me parla la mia storia politica, io sono sempre stata seria e coerente nell'affrontare i problemi. E lo farò anche adesso, senza farmi intimidire".

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