L'ex ministro del primo governo Berlusconi a LaPresse: Il Paese più che di moderati avrebbe bisogno di smodati

"Il ritorno dei moderati? Guardi che il nostro Paese oggi più che di moderati avrebbe bisogno di smodati". Giuliano Urbani, uno dei fondatori di Forza Italia ed ex ministro nel primo governo Berlusconi, guarda con saggezza ma anche disincanto alla situazione politica e alle evoluzioni o "ai cambi di cavallo",come ama precisare, del suo ex partito e del suo ex leader.

Perchè invoca gli smodati?
Le faccio un esempio: il nostro debito pubblico che è il vero tema dei temi. Certo poi la questione dei migranti, le minacce terroristiche, la disoccupazione, la moralità della politica, tutto vero. Ma la questione centrale è quella del debito. Quando andammo la prima volta al governo nell'alleanza con Bossi e Fini avevamo l'ambizione di porre mano a quella questione e invece finì come finì. Bossi abbandonò l'allenza e Fini ci precluse ogni possibilità di intervento sulla spesa pubblica.

Allearsi con Salvini e la Meloni porterebbe dunque con sè lo stesso rischio?
Un accordo con la Lega e Fratelli d'Italia non sarebbe solo un deja vu ma anche un atto penoso. Si riproporrebbero, e parlo a livello nazionale, le stesse questioni: la strada dei moderati è ormai preclusa dal quel 1994 quando Bossi impedì la riforma delle pensioni e Fini quella della Pubblica amministrazione. Lo ricordo quando l'allora leader di Alleanza Nazionale mi disse: 'Giuliano stai attento perchè i nostri voti vengono proprio dal settore della pubblica amministrazione'. Non se ne fece niente e ora il peso del sistema pensionistico sulla spesa nazionale lo possono constatare tutti. Aggiungo: o si riforma il sistema o fra dieci anni siamo fottuti".

E Marchini può essere il futuro dei moderati?
Con Marchini, che è pure simpatico, non si fa la rivoluzione liberale. Non è certo il futuro. Anzi, secondo me, l'idea che Forza Italia possa riprendere in mano la bandiera del liberalismo fa ridere. Abbiamo buggerato gli elettori e gli italiani. Certo rimane una base di consenso ma ha la stessa forza del Milan attuale: una mezza squadra che sogna di vincere di nuovo la Champions ma che non riesce nemmeno a battere il Sassuolo, con tutto il rispetto del Sassuolo. Abbiamo fatto tanti bei discorsi agli italiani, discorsi che poi abbiamo negato nella pratica.

Lei rifarebbe oggi un nuovo patto del Nazareno?
Non lo so. Renzi è svelto di mano. Io ci penserei due volte. Ha ancora un ampio consenso anche se ha perso un pò del suo gruzzolo elettorale. E rimane il meno peggio sulla piazza, anche in maniera vistosa.

E dei Cinquestelle che pensa?
Sono un'incognita assoluta e un'illusione forzata.

Fanno paura?
Si, la paura del vuoto e del niente.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata