L'appoggio alle unioni civili del gruppo di Ala in Senato secondo le opposizioni denota il cambiamento della fisionomia dell'esecutivo, pertanto Renzi deve salire al Colle
I verdiniani votano la fiducia politica al ddl Cirinnà e si scatena il putiferio. L'appoggio alle unioni civili del gruppo di Ala in Senato secondo le opposizioni denota il cambiamento della fisionomia dell'esecutivo, pertanto Renzi deve salire al Colle. Insomma i 19, che forse diventeranno 20 o 21, assicurano, secondo il capogruppo Lucio Barani sono "un paracadute che si è aperto ormai diverse volte" a favore del governo. Non la pensa così Giorgio Napolitano che definisce i voti dei verdiniani solo "aggiuntivi" e non sostitutivi. Il problema vero, spiega l'ex presidente della Repubblica, "è quando la minoranza diventa sostitutiva". Quindi la richiesta che Renzi faccia un passaggio al Colle? "Semmai una passeggiata" ha tagliato corto con una battuta il senatore a vita.
In realtà il gruppo guidato da Denis Verdini, ex braccio destro di Silvio Berlusconi, non ha mai fatto mancare l'appoggio al governo partendo dalle Riforme costituzionali. Ad infiammare gli animi oggi è stata l'aggiunta alla parola fiducia dell'aggettivo "politica", che potrebbe significare un azione più attiva di Ala anche nelle scelte dell'esecutivo, come conferma lo stesso Barani: "Dobbiamo spingere questo Governo a essere sempre più riformista e al riparo dai ricatti".
A questo si aggiungono i rumors di palazzo che volevano il passaggio di Tonino Gentile, fresco di nomina come sottosegretario allo Sviluppo economico, in partenza da Ncd per Ala, appunto. Voci smentite dallo stesso Gentile: "Sono amico di Verdini da tanti anni, ma ho convintamente fatto una scelta umana, fortemente personale, e politica, che mi lega ad Angelino Alfano con il quale condivido tutto il percorso politico, presente, passato e futuro. Se qualcuno ha interesse a dire e riportare cose non vere, smentite da me categoricamente, perde il suo tempo". Un sottosegretario di Ala al governo avrebbe davvero messo in discussione la maggioranza, anche se qualcuno ricorda che si tratta di un "governo delle larghe intese" dalla maggioranza variabile. Resta comunque evidente che i 19 senatori di Ala fanno la differenze. Le unioni civili oggi sono passate con 173 voti, mentre ieri la mancanza di fiducia al decreto legge Milleproroghe ha fatto registrare 155 preferenze. Molto al disotto di quota 161.
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