Al centro della missione cooperazione allo sviluppo, investimenti e terrorismo
Inizia in un giorno difficile il viaggio di tre giorni in Africa del premier Matteo Renzi. La prima tappa del presidente del Consiglio, infatti, sarà proprio in Nigeria, dove ieri, in un attentato portato a termine da Boko Haram nel nordest del Paese, sono morte almeno 85 persone. Il premier, a capo di una nutrita delegazione di imprese, visiterà anche Ghana e Senegal. Al centro della missione, cooperazione allo sviluppo e investimenti, in particolare nel settore energetico. Ma anche la lotta al terrorismo non potrà che giocare un ruolo di primo piano. Oggi, nella capitale nigeriana Abuja, Renzi incontrerà nel primo pomeriggio il presidente Muhammadu Buhari.
OMAGGIO AL LEADER DELLA DECOLONIZZAZIONE E INTERVENTO AL PARLAMENTO GHANESE. In serata si sposterà poi in Ghana. Ad Accra, la capitale del Paese, vedrà intorno alle 19 il presidente John Dramani Mahama. Domani, in mattinata, dopo una visita al mausoleo di Kwame Nkrumah, rivoluzionario e politico ghanese, figura di spicco nella storia della decolonizzazione e del panafricanismo, interverrà al parlamento ghanese. Proprio in Ghana, a dicembre, era stato anche l'ex viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, recentemente nominato ambasciatore italiano all'Ue.
L'INCONTRO CON MACKY SALL, CHE A MALTA DISSE "PIU' FISCO MENO AIUTI". Domani pomeriggio si sposterà a Dakar, in Senegal. Qui, dopo un incontro col primo ministro Mohammed Dionne, Renzi interverrà al seminario del 'Programme d'Appui au Développement Economique et Social' (Padess) finanziato dalla cooperazione italiana, per poi incontrare il presidente della Repubblica Macky Sall. Sall, esponente del Partito democratico del Senegal, è il presidente della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) e alla conferenza di Malta Ue-Africa dello scorso novembre si è distinto con un intervento che chiedeva a Bruxelles un impegno sul fronte fiscale riguardo alle imprese europee attive nel continente nero – che, denunciò, sottraggono in termini di mancato gettito fiscale centinaia di miliardi di dollari all'anno ai Paesi africani – piuttosto che mettere sul piatto nuovi aiuti.
L'INTERVENTO ALL'UNIVERSITA'. Mercoledì mattina, prima di rientrare, Renzi interverrà all'università Cheikh Anta Diop, la maggiore del Paese. Quella di fare visita alle università è una abitudine per il premier. L'ultima in ordine di tempo presso la quale è intervenuto è stata la Sorbona, il 26 novembre, dopo gli attentati che costarono la vita anche alla ricercatrice italiana Valeria Solesin, che proprio in quell'ateneo svolgeva la propria attività. Nel corso del 2015 ha parlato in quelle di L'Avana, Santiago del Cile, Tokyo, Tel Aviv, Berlino, Nairobi e Washington.
IL TERZO VIAGGIO NELL'AFRICA SUBSAHARIANA. Per Renzi questo è il terzo viaggio da presidente del Consiglio nell'Africa subsahariana. Nel 2014 andò in Mozambico, Congo e Angola. L'anno scorso in Etiopia e Kenya. Fatta eccezione per una visita del 2006 di Romano Prodi ad Addis Abeba, quello di Renzi rappresenta un impegno senza precedenti da parte di un capo del Governo italiano nei Paesi di quest'area. Ed è il primo leader occidentale a essere ricevuto dal presidente nigeriano Muhammadu Buhari dal suo insediamento, nel maggio 2015.
LA CAMPAGNA PER IL SEGGIO ALL'ONU. La visita, oltre a essere un'occasione per fare il punto con questi Paesi sugli accordi bilaterali sui migranti e sulle relazioni commerciali, rientra anche nell'ambito della campagna dell'Italia per l'elezione al Consiglio di sicurezza Onu per il biennio 2017-2018.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata