Legge Stabilità, in aula al Senato giovedì: ostruzionismo e ipotesi fiducia

Legge Stabilità, in aula al Senato giovedì: ostruzionismo e ipotesi fiducia

Roma, 17 nov. (LaPresse) – Il Parlamento voterà la legge di Stabilità scritta dal governo, salvo il riesame da parte della Commissione europea in primavera. Questa la decisione comunicata dal commissario Ue Pierre Moscovici. Vuol dire che l’Europa non promuove né boccia la manovra dell’esecutivo, ma rimanda la questione. In questo clima di incertezza, l’aula del Senato si appresta a ricevere giovedì 19 novembre in aula il testo di legge con voto finale previsto entro sabato. Intanto, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi questa sera è in commissione Bilancio del Senato per la legge di Stabilità.

EUROPA. “Il Parlamento italiano voterà il bilancio con le cifre che sono quelle del progetto preliminare e vedremo se si può arrivare al massimo della flessibilità prevista”, spiega Moscovici. L’Italia, secondo il commissario, è “potenzialmente l’unico Paese che può usufruire di tutte le clausole di flessibilità”, ma “in questa fase” non è possibile concedere tutta la flessibilità richiesta né dire che il bilancio è conforme. Il giudizio di Bruxelles pare essere vincolato alle riforme che l’Italia saprà realizzare.

SENATO. Non si sa se la legge di Stabilità arriverà giovedì in aula a Palazzo Madama con o senza mandato al relatore. Tutto dipende dal fatto che la commissione Bilancio riesca a terminare l’esame e la votazione degli emendamenti ai 52 articoli del provvedimento. Se la Stabilità arriva in aula senza che la commissione abbia votato il mandato al relatore, prendono piede l’ipotesi del maxiemendamento del governo e il voto di fiducia.

OSTRUZIONISMO. I lavori per ora sono impantanati – votati solo una decina di emendamenti accantonati – a causa dell’ostruzionismo delle opposizioni, sul piede di guerra dopo che il pacchetto di misure per il Sud è slittato alla Camera. Buttano acqua sul fuoco il senatore Pd Giorgio Santini e il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda che parlano di “interventi irrinunciabili” e assicurano che le modifiche potranno essere inserite quando la manovra arriverà a Montecitorio. Le misure speciali per il Mezzogiorno (decontribuzione per le assunzioni e credito d’imposta per le imprese) prevedono infatti oneri di spesa che hanno un impatto sui fondi di coesione, richiedono quindi un attento esame anche da parte dell’esecutivo che deve verificare la presenza delle coperture economiche.

SICUREZZA E SUD. Dopo i fatti di Parigi è diventato cavallo di battaglia del centrodestra (di minoranza e non) anche l’aumento dei fondi per la sicurezza e, in particolare, un incremento degli stipendi per le forze dell’ordine oltre a un accrescimento del personale inserite in un pacchetto di emendamenti sottoscritti da Fi. Lega e Fdi: tutte misure che comportano investimenti economici da parte dello Stato e che perciò vanno valutate con cautela anche in vista del giudizio europeo.

EMENDAMENTI. Oggi le relatrici di maggioranza, Federica Chiavaroli (Ap) e Magda Zanoni (Pd), hanno presentato 24 emendamenti che vanno dalle misure per la casa, alla rateizzazione del canone Rai fino alla riduzione dei Caf.

Approvati oggi gli emendamenti che eliminano il pagamento dell’Imu per le residenze universitarie e della Tasi sulle case date in comodato d’uso ai figli, purché si tratti dell’unica abitazione. E’ possibile un altro pacchetto di proposte di modifica siglato dalle relatrici.

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