di Maria Elena Ribezzo

Roma, 13 nov. (LaPresse) – La visita di domani e domenica a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani, se da un lato incassa apprezzamenti, dall’altro si porta dietro un lungo strascico di polemiche, per la continua violazione dei diritti umani del governo di Teheran e per i pesanti attacchi verbali del presidente contro Israele. Si tratta della prima missione iraniana all’estero dallo storico accordo sul nucleare, raggiunto a luglio scorso. In questi due giorni, Rohani incontrerà il Pontefice e tutte le alte cariche dello Stato, o quasi. Perché, in serata, i presidenti di Camera e Senato hanno annullato entrambi l’incontro. Resta invariato il resto della fitta agenda di impegni istituzionali.

LA PRIMA VISITA IN QUIRINALE Il primo ad accoglierlo sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per un faccia a faccia alle 12.30 che poi sarà allargato alle rispettive delegazioni. Mattarella, quindi, ospiterà a pranzo il capo di Stato iraniano. Sulla tavola del Quirinale, assicurano fonti diplomatiche, non sarà servito vino, come prevede la tradizione della Repubblica islamica.

IL FACCIA A FACCIA CON BERGOGLIO. Nel pomeriggio, alle 17, Rohani si recherà in Vaticano per incontrare papa Francesco in uno strettissimo cerimoniale, durante il quale Bergoglio, con altissime probabilità, cercherà di appianare e smorzare le frizioni tra Iran e Israele. La visita sotto questo fronte sarà delicatissima, per le note posizioni di Rohani e perché l’incontro arriva un giorno dopo l’accoltellamento, a Milano, di Nathan Graff, ebreo israeliano. La reazione di Israele, la nazione più criticata dal governo di Teheran, è già arrivata. Il presidente Rohani è conosciuto come un riformatore e un moderato, ma “i moderati non esistono”, ha tuonato questa mattina dalle colonne del Corriere della Sera l’ambasciatore israelianno in Italia Naor Gilon. “Rohani ha usato la distinzione artificiosa fra ebrei e sionismo – ha spiegato -. Una mistificazione che l’ex presidente Napolitano ha più volte definito come nuovo antisemitismo. E papa Francesco ha sostenuto che anche l’attacco deliberato contro lo Stato di Israele è antisemitismo”. “Rohani e i suoi conoscono l’Occidente, la sua cultura, le sue lingue – ha detto -: sanno come parlare a questa parte di mondo. Ma è un gioco tattico, è pura fiction”.

CENA CON RENZI IN CAMPIDOGLIO. Dopo l’incontro con il Santo Padre, alle 20 Rohani si recherà a palazzo Chigi dove si svolgerà il bilaterale con il premier Matteo Renzi. Al termine, Renzi farà da Cicerone a Rohani, portandolo in visita ai musei capitolini. Ne seguirà una cena, riferiscono fonti politiche, sulla Terrazza Caffarelli, sempre in Campidoglio. Anche qui sarà vietato il calice di vino.

VISITA ANNULLATA CON BOLDRINI E GRASSO. Erano previsti per domenica alle 10 gli incontri con i presidenti di Camera e Senato Laura Bordini e Pietro Grasso, che sono stati annullati questa sera. La motivazione fornita dai portavoce dei rappresentanti del Parlamento italiano è stata “difficoltà di coordinamento delle agende”. Sembra invece confermato l’incontro successivo con le Pmi italiane, durante un evento organizzato dalla camera di commercio, in collaborazione con l’ambasciata dell’Iran e il coordinamento della Camera nostra omologa di Teheran. Un’occasione “di straordinaria importanza per le Pmi – è stato scritto ieri sul sito della Camera di commercio italo-iraniana – al fine di conoscere direttamente dalla leadership iraniana le necessità del Paese che, con la graduale rimozione delle sanzioni a seguito dell’Accordo internazionale del luglio scorso, si avvia ad essere polo principale di sviluppo economico di M.O. e Asia Centrale”.

LA SODDISFAZIONE DI GENTILONI. “La visita del presidente Rohani rappresenterà un’opportunità per iniziare a consolidare la nostra cooperazione economica e culturale”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Washington Post, dicendosi soddisfatto che il governo di Teheran abbia scelto proprio l’Italia come prima missione all’estero dagli accordi sul nucleare. Il ministro ha ricordato come l’Italia, così come altri Paesi europei, ha sofferto non poco a causa delle sanzioni internazionali all’Iran. E se ancora non è il momento di smantellarle, “sappiamo che il processo segue un cammino molto chiaro – ha precisato -. Anche se la vicenda resta legata ai loro progressi iraniani nello smantellamento delle strutture nucleari contestate”.

ASSOCIAZIONI DIRITTI UMANI SUL PIEDE DI GUERRA. “Vogliamo che i massimi rappresentanti del nostro Paese siano a conoscenza di quella che è la situazione della violazione dei diritti umani in Iran. In vista della visita del presidente Rohani di domani, insieme all’associazione Equality Italia, abbiamo messo in campo alcune iniziative per chiedere alle nostre istituzioni di mettere al centro degli incontri il rispetto dei diritti umani e il problema della pena di morte”. A spiegarlo a LaPresse è Elisabetta Zamparutti, rappresentante del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. Per l’occasione, è stata creata la pagina Facebook ‘MovingRights4Iran’, è stato lanciato l’hashtag Twitter #diteloarouhani ed è stata diffusa una lettera aperta allo Stato italiano. “Circa 2.000 prigionieri sono stati giustiziati in Iran dall’inizio della presidenza di Rohani (giugno 2013) a oggi – si legge nella lettera -. La Repubblica islamica detiene il triste primato mondiale di esecuzioni di minorenni, che sono raddoppiate nel 2014 (almeno 17) e sono continuate nel 2015 (almeno 4), fatto che pone l’Iran in aperta violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo e del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che pure ha ratificato”. “Le esecuzioni per motivi politici ordinate dalla Repubblica islamica guidata da Hassan Rohani sono l’ultimo capitolo di una storia iniziata nell’estate 1988 quando – si spiega ancora -, in seguito a una fatwa di Khomeini, sono stati impiccati oltre 30.000 prigionieri politici. Mentre molte organizzazioni per la difesa dei diritti umani l’hanno definito un crimine contro l’umanità, molti dei responsabili di quel massacro fanno oggi parte della classe dirigente del regime”. Per domani è in programma anche una manifestazione sostenuta da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale promossa dalla Resistenza Iraniana, che si terrà nella capitale a piazza del Popolo dalle 10 alle 14.

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