Roma, 12 nov. (LaPresse) – “In Campania avrei sostenuto un altro candidato, ma De Luca ha vinto le primarie” ed è “portatore di un buon governo”. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a #Corrierelive.
Così il ministro spezzino sulla figura del governatore campano De Luca che oggi è ritornato sul caso che lo vede al centro del ciclone: “Io ho visto per la prima volta in conferenza stampa le persone che abbiamo nominato. La linea della trasparenza è una caratteristica fondamentale della nostra attività. Siamo in una posizione di sfida e non sotto attacco, come Regione Campania. Chi pensa di fare un assedio riceverà secchiate di olio bollente”. Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca in una videointervista al Mattino. “Come regione abbiamo fatto molto – aggiunge – un protocollo d’intesa con Cantone, il progetto regione casa di vetro sul sito, da 43 partecipate siamo passati a 6; abbiamo tolto l’Arsan, abbiamo bloccato le gare per la Soresa, ci siamo occupati dei conti con debiti fuori bilancio in Sanità e Trasporti; abbiamo operato la sburocratizzazione dell’apparato regionale; ogni atto amministrativo non dovrà andare oltre i 3 mesi. la Campania non è stata mai così forte”.
Un passaggio anche sul premier: “Renzi? Era all’estero, non l’ho sentito. Se ho avuto un atteggiamento attendista o mi sarei aspettato sostegno dal Pd? Non sono adottato da nessuno, sono autonomo” ha detto De Luca.
IL FATTO NON ESISTE. “Il fatto non esiste. Ancora oggi non so di cosa si stia parlando. Sappiamo da voi che c’è un certo Manna che chiedeva incarichi alla mia segreteria. In un’amministrazione come la nostra c’è un’invasione di persone che si propongono. E’ una valanga. Cento, mille persone. Qualcuno voleva presentarsi e fare millantato credito. Non voglio andare una virgola oltre questo” ha continuato De Luca. Quanto alle dimissioni del suo collaboratore Mastursi, “io sono assolutamente tranquillo – aggiunge – Preciso che non ho confezionato nessuna versione ma ho solo dato notizia delle dimissioni del mio collaboratore. Già da tempo parlavamo della difficoltà di fargli mantenere il doppio incarico. Ma non ho detto niente. Ho chiesto al mio avvocato di essere ascoltato il 29 ottobre per chiarire che non so niente di niente. E ho mantenuto un atteggiamento di riserbo. Non apro il dibattito su una vicenda che è in corso. La magistratura vada avanti senza guardare in faccia a nessuno”.
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