Chiamparino: Positivo incontro Regioni-Governo. Maroni: Totale insoddisfazione

Chiamparino: Positivo incontro Regioni-Governo. Maroni: Totale insoddisfazione

di Matteo Bosco Bortolaso

Roma, 4 nov. (LaPresse) – Sembra tornata la pace tra Sergio Chiamparino, alla guida della Conferenza delle Regioni, e il premier Matteo Renzi. Il presidente piemontese dice che potrebbe pure andare alla Leopolda, se invitato dall’ex sindaco di Firenze. Dopo aver denunciato, nei giorni scorsi, una legge di Stabilità che avrebbe “messo a rischio la sopravvivenza stessa delle Regioni”, oggi Chiamparino è apparso decisamente più dialogante. “Possiamo dare una valutazione positiva di questa riunione, è la prima volta che viene convocata una riunione di questo rilievo in tempi così brevi – ha detto il presidente dei governatori dopo il tavolo Governo-Regioni – abbiamo trovato una intesa di metodo e in parte di merito”.

MARONI, ZAIA E TOTI INSODDISFATTI
. Valutazione diametralmente opposta da parte del governatore della Lombardia Roberto Maroni che è uscito dalla riunione con il premier per esprimere “totale insoddisfazione”, andando giu duro: “Aria fritta: abbiamo ascoltato le solite promesse ripetute, visto che abbiamo chiesto di aumentare il fondo (della sanità, ndr) che è stato ridotto, e ci hanno detto di no, di attuare i costi standard, e ci hanno detto che faranno un tavolo che nel 2016 porterà qualche risultato”. Al suo fianco c’era il collega Giovanni Toti (Fi) della Liguria e Luca Zaia (Lega) del Veneto, secondo cui “vengono premiate le cicale”, cioé le regioni meno virtuose. Come conciliare le posizioni di Chiamparino e quelle dei governatori di centrodestra? “Capisco le posizioni diverse dovute a motivi politici, ma io ho parlato a nome del presidente di Conferenza – ha detto il presidente piemontese a LaPresse – e domani proporrò alla stessa Conferenza di approvare una valutazione positiva della manovra, che ovviamente accompagneremo con un dialogo costante con il Governo”.

LE DIMISSIONI ‘CONGELATE’. Un altro passo verso l’accordo arriverà venerdì, al Consiglio dei Ministri, quando sarà varato il cosiddetto ‘Salva-Regioni’. “Faremo un decreto per salvare i conti delle Regioni dall’intervento della Corte dei conti”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. In effetti, la Corte ha obbligato le Regioni ha contabilizzare i loro bilanci in una maniera nuova, e questo ha aperto un buco – piu matematico che reale – nei conti della regione Piemonte. Per questo motivo, Chiamparino ha annunciato le sue dimissioni dalla guida della Conferenza delle Regioni, poi congelate su richiesta degli altri governatori. Chiamparino, comunque, ha ribadito che lascerà la Conferenza alla fine del dibattito sulla manovra. A quel punto, c’è chi già vede il posto per un governatore piu vicino al premier, come l’emiliano Stefano Bonaccini.

PADOAN: GIUDIZI DISTORTI. Oggi anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha parlato di manovra. Davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Padoan ha detto che la manovra “è stata accolta dal dibattito con un’attenzione selettiva che si è concentrata sulle singole misure”. Questo, a suo parere, non aiuta perché “si può avere un giudizio negativo o positivo di questa legge di Stabilità, ma un giudizio che prenda in esame singole misure in modo isolato è un giudizio di per sè errato, distorto, o quantomeno incompleto”. Padoan ha anche partecipato ad un piccolo botta e risposta con l’ex vice ministro Stefano Fassina, che ha lasciato il Pd in polemica con Renzi, e che rimprovera al Governo di aver messo nel cassetto il decreto legislativo sulla riforma del catasto.

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