di Donatella Di Nitto
Roma, 7 ott. (LaPresse) – Pronto per l’aula del Senato appena l’assemblea avrà approvato il ddl Riforme Costituzionali. Questa mattina è stato infatti depositato il nuovo testo, un disegno di legge, sulle unioni civili a prima firma di Monica Cirinnà, ma sottoscritto da tutti i componenti del Pd in commissione Giustizia. Nessuna novità per quanto riguarda i contenuti del provvedimento, conferma Monica Cirinnà, “viene ripresa la formula premissiva delle unioni civili come ‘formazioni sociali specifiche’ e resta la ‘stepchild adoption’, ossia l’adozione da parte di uno dei due componenti di una coppia del figlio, naturale o adottivo, del partner”. Anche sul piano economico non vengono toccati i diritti della reversibilità. Un gesto che ha fatto infuriare gli alleati della maggioranza di Ap-Ncd che, per voce del capogruppo di Ap alla Camera, Maurizio Lupi, hanno definito il gesto “una inaccettabile forzatura di cui non comprendo il senso”.
A prendere le distanze tra gli alfaniani anche è Maurizio Sacconi, che spiega: “Il nuovo ddl Cirinnà riproduce sostanzialmente l’originaria impostazione del riconoscimento della genitorialità omosessuale e dell’omologazione tra unioni civili e matrimoni, anche se riduce l’esatta sovrapposizione tra i due istituti. Le modifiche non sono state oggetto di alcun negoziato con Ncd”. Lapidaria anche Eugenia Roccella che etichetta l’operazione come “gattopardesca, che serve soltanto a troncare il dibattito sugli emendamenti in Commissione. Un trucchetto che umilia il Parlamento, trattandosi fra l’altro di una proposta su cui l’elettorato e’ profondamente diviso, e su cui quindi sarebbe opportuno svolgere una discussione ampia e seria”.
Dal fronte Pd Monica Cirinnà ribatte: “Nessun passo indietro sul riconoscimento dei diritti sociali” e assicura “nell’ordinamento giuridico italiano ci sara’ il riconoscimento pieno delle coppie composte da persone dello stesso sesso, e questo avverrà attraverso un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico, denominato unione civile”. In sostanza il nuovo documento servirà infatti per superare l’impasse in commissione Giustizia, non essendoci un testo base ed essendo ormai chiara la volontà del Pd di portare le unioni civili in aula dopo il ddl Boschi, senza relatori e senza avere concluso l’esame in commissione. Il presidente Pietro Grasso oggi ha assegnato il ddl alla commissione che domani lo farà suo incorporandoci le proposte di legge presentate sul tema.
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