Roma, 7 ott. (LaPresse) – “In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città”, scrive Ignazio Marino nella nota con la quale cerca di mettere fine alle polemiche legate alle spese sostenute con la carta di credito avuta in dotazione da sindaco. “Ho già dato mandato alla Ragioneria di calcolare questa stessa notte al centesimo le spese di rappresentanza pagate con la carta di credito – prosegue Marino – domattina staccherò l’assegno per l’intera cifra, ivi compresi quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio due milioni di euro”.

“E’ grazie a quelle risorse che stiamo restaurando, tra l’altro, la fontana del Quirinale – sottolinea il sindaco di Roma -. La mia decisione mette un punto, e adesso basta polemiche. Dato che alcuni hanno deciso di investire la Procura di questa vicenda, saranno i magistrati a ristabilire la verità”. “Ma una cosa è chiara – sostiene Marino – sono stato io a mettere on line tutti gli atti di cui si parla in queste ore. Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca”.

“Ma ora voglio che Roma guardi avanti – aggiunge – guardi all’impegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente”. “Guardo all’obiettivo giubilare, all’anno che si apre in anticipo l’8 dicembre e che si chiuderà a fine novembre del 2016 – prosegue la nota -. E’ una sfida che Roma, con lo sforzo di tutti i cittadini e con il concorso del governo, saprà vincere”.

“Da due anni – conclude il primo cittadino – c’è il tentativo di sovvertire la scelta democratica dei cittadini. Io continuerò sulla strada del cambiamento e gli stessi cittadini giudicheranno”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,