Roma, 6 ott. (LaPresse) – “Questo bombardamento in Iraq allo stato è solo una ipotesi. Ovviamente va discussa con gli alleati e non si può non passare dal Parlamento”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso della registrazione di ‘Di martedì’ che andrà in onda stasera su La7.
“Noi – ha aggiunto – siamo come comunità mondiale in guerra contro il terrore. Abbiamo a che fare con un criminale megalomane, il califfo, che tiene prigioniero un dio che riguarda oltre un miliardo di mussulmani nel mondo. Lui lo tiene prigioniero. Quella è la sua scusa, il suo pretesto per uccidere le persone”.
“In Iraq noi già ci siamo, collaboriamo già con la comunità internazionale e abbiamo a che fare con un governo che lo chiede, un governo che è riconosciuto dalla comunità internazionale. La Siria è un’altra questione. In Siria dobbiamo evitare di mettere una toppa che sia peggiore del buco. Dobbiamo evitare di fare qualcosa che ci torni contro come in Libia, dove qualcuno ha preso l’iniziativa unilaterale e noi abbiamo pagato il conto con l’immigrazione”, ha concluso.
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