Roma, 2 ott. (LaPresse) – L’aula del Senato ha bocciato con 176 no, l’emendamento soppressivo all’articolo 2 del ddl Boschi, che avrebbe inficiato l’intera rifoma costituzionale. I sì sono stati 120 mentre gli astenuti 4. La norma di modifica era stata ritirata dal Pd e ripresentata dal Movimento 5 Stelle. Anche Sel aveva chiesto la cancellazione dell’articolo 2 del disegno di legge Boschi, che riguarda la modalità di elezione dei futuri senatori.

IL DISSENSO DI MINEO. Il senatore della minoranza Pd Corradino Mineo ha annunciato di votare in dissenso del gruppo del Partito democratico quindi a favore dell’emendamento soppressivo dell’articolo 2 del ddl Boschi che di fatto annullerebbe la riforma, secondo quanto sostenuto dalla presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro. “L’approvazione dell’emendamento soppressivo sarebbe preclusivo dell’intera riforma”, aveva affermato Finocchiaro.

VERSO VOTO SEGRETO EMENDAMENTO CALDEROLI. Si va verso un unico voto segreto al Senato su di un emendamento al disegno di legge Boschi, presentato dal senatore leghista Roberto Calderoli e che riguarda le minoranze linguistiche. Dopo la polemica fra il senatore Fi Maurizio Gasparri e il capogruppo Pd Luigi Zanda sulla figura del segretario generale della presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti sono intervenuti anche Pierferdinando Casini (Ap) a difesa del funzionario e il senatore leghista Roberto Calderoli, contro. Calderoli ha detto: “Nemmeno tempi del fascismo si è vista la presenza di un commissario di governo fuori dalle aule parlamentari”.

ARBITRO GRASSO. “Io ritengo di continuare a essere imparziale e arbitro”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso, rispondendo alle accuse delle opposizioni.

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