Roma, 4 set. (LaPresse) – “Non posso che esprimere soddisfazione per la conclusione di questa parte dell’iter, con cui abbiamo approvato il Jobs act e tutti i decreti previsti entro i 6 mesi che la delega consegnava al governo. E’ un risultato importante”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri che ha esaminato gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs act e la delega fiscale

E su uno degli argomenti più contestati dall’opposizione politica e sociale, Poletti ha spiegato: “Per i controlli a distanza siamo intervenuti sull’art. 4 dello Statuto dei lavoratori rispetto alla privacy, colmando un vuoto normativo. Oggi abbiamo una normativa complessiva con al centro due obiettivi: una norma chiara e definita e il rispetto della privacy”.

“Per quel che riguarda i controlli a distanza noi avevamo la vecchia normativa – ha precisato Poletti – che interessava solo gli impianti fissi e le telecamere che osservano un luogo o una linea e per installare l’impianto serviva l’accordo del sindacato o l’autorizzazione degli uffici del ministero del Lavoro. Di fatto se le immagini registrate potevano essere usate veniva rimesso al magistrato”. “Noi ora – ha aggiunto il ministro – abbiamo fatto una norma complessiva e da una parte abbiamo una norma chiara e definita e dall’altra garantiamo il rispetto della privacy“.

Spiegando il decreto attuativo del Jobs act sulle semplificazioni in riferimento ai controlli su cellulari e tablet Poletti ha precisato: “Non possono essere montati sugli strumenti di lavoro applicazioni o altro che abbiano come funzione il controllo“.

Il ministro ha sottolineato come sia stato rimesso “al centro il contratto a tempo indeterminato: con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, oggi possiamo dire che centinaia di migliaia di lavoratori hanno un contratto stabile”. Tra un contratto precario e uno stabile “c’è una bella differenza e i dati Istat mostrano un incremento dei posti di lavoro stabili”.

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