Roma, 4 ago. (LaPresse) – “La spartizione è servita. Come nelle peggiori tradizioni della partitocrazia, in pieno agosto ci si è affrettati a spartirsi le poltrone della Rai”. È quanto afferma in una nota il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai. “Non è una questione di nomi, di questo o quel consigliere – si legge -. È una questione di metodo. Utilizzato anche da chi aveva promesso di rottamare il passato. Il cda Rai è stato nominato con il bilancino dei partiti, senza alcun tipo di discussione sul mandato del nuovo vertice, e quindi sui profili necessari a traghettare verso il futuro la più grande azienda culturale e informativa del Paese, né sul finanziamento”. “E tutto questo – continua ancora il sindacato – è ancora più grave visto alla vigilia del rinnovo della Concessione di Servizio Pubblico. Ancora una volta i partiti hanno affermato che la Rai è proprietà loro. I cittadini possono aspettare.Per loro e per la Rai non è la volta buona”, concludono i giornalisti.

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