Roma, 16 lug. (LaPresse) – Inserire le vittime di amianto e le loro famiglie tra quelle per le quali lo Stato prevede il pagamento delle spese legali indipendentemente dal reddito. Questo l’obiettivo del disegno di legge presentato stamattina a Palazzo Madama, nella sala Caduti di Nassirya, dai senatori del Pd Camilla Fabbri e Daniele Borioli, rispettivamente presidente e membro della commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato.
Il ddl presenta un’integrazione al comma 4-ter dell’art.76 del decreto del presidente della Repubblica 30 maggio 2002, il Testo unico spese di giustizia, che, in una sua parte, disciplina il pagamento da parte dello Stato delle spese legali per i cittadini con reddito inferiore ai 13 mila euro circa, come previsto dall’art. 24, comma 3 della Costituzione. In questo stesso Testo unico, è prevista una sola eccezione per la quale lo Stato, indipendentemente dal reddito del cittadino, può assumere l’onore delle spese legali, ovvero per le vittime di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale e di pedopornografia.
L’integrazione proposta dal ddl prevede che lo Stato si assuma l’onere delle spese legali per le vittime dei reati afferenti anche ad altri articoli del codice penale, commessi in danno di persone esposte ad amianto, ovvero: art. 434 reato di disastro doloso, art. 437 reato di rimozione od omissione dolosa di cautele antinfortunistiche; art. 449 reato disastro colposo, art. 575 reato omicidio doloso; art. 582 reato lesioni dolose; art. 589 reato omicidio colposo, art. 590 reato lesioni colpose.
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