Roma, 9 lug. (LaPresse) – “Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. #labuonascuola è legge“. Con questo tweet, il premier Matteo Renzi saluta l’approvazione definitiva del disegno di legge di riforma della scuola. Un provvedimento dall’iter turbolento, segnato dall’esigenza di velocità espressa dalla maggioranza e dalle accuse di incostituzionalità lanciate dalle opposizioni.
Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. #labuonascuola è legge
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Luglio 2015
Ora il governo già guarda alle prossime tappe di ristrutturazione del Paese, mentre dalle minoranze arriva l’avvertimento che la ‘guerra’ sulla scuola non finirà qui.
L’aula di Montecitorio non ha riservato grosse sorprese, nel giorno in cui era stato annunciato il voto finale sulla riforma della scuola. Con le sole eccezioni di cinque deputati del Partito Democratico e di quattro di Forza Italia, che hanno espresso un voto difforme rispetto al loro gruppo, cui aggiungere i 24 democrat che non hanno partecipato al voto per dare un segnale politico al governo, le forze parlamentari si sono attenute a quanto previsto.
E la riforma è diventata legge, con 277 sì, 173 no e 4 astenuti. “La buona scuola è legge. Sì di Montecitorio non è atto finale ma atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola”, ha subito esultato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, su Twitter. Parlando con i giornalisti, ha poi spiegato che è stata messa fine alla “supplentite” e che con la riforma si danno “soldi, strumenti e autonomia alla scuola italiana”. “Un patrimonio semplice”, ha sottolineato, “che poi va gestito”.
#labuonascuola è legge. Sì di @Montecitorio non è atto finale ma atto iniziale di un nuovo protagonismo della #scuola
— Stefania Giannini (@SteGiannini) 9 Luglio 2015
Le reazioni dell’opposizione. Di tutto altro avviso le opposizioni, secondo cui la riforma porterà danni e che già sostengono un referendum per abrogarla. “Oggi è un giorno tragico per la nostra Repubblica”, hanno detto i 5 Stelle. Una legge “negativa per tutti, scuola, insegnanti e studenti”, ha commentato Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato. “Il più doloroso” passaggio parlamentare “dall’inizio della legislatura”, secondo Celeste Costantino, deputata di Sel, che ha sottolineato: “Il Pd realizza il modello aziendalista ed elitario che non era riuscito a costruire il Governo Berlusconi”.
Da Forza Italia arriva la rivendicazione su alcune istanze presenti nella legge: “Le cose positive di questo provvedimento riprendono alcune nostre misure”, ha detto il deputato forzista Antonio Palmieri, chiarendo però che “sono sovrastate da quelle negative”.
Studenti e precari ‘delusi’. Anche dai rappresentanti del mondo della scuola arrivano proteste e annunci di battaglia.”Siamo delusi ma continueremo a mobilitarci“, hanno fatto sapere studenti e precari della scuola. “Una riforma contro l’istruzione”, secondo la Gilda degli insegnanti, “imposta con arroganza da un unico partito che ha soltanto finto di ascoltare”.
Ma Pd e Governo hanno già spostato in avanti l’orizzonte delle riforme: “#labuonascuola approvata, riforma #Rai approvata in commissione Senato da lunedi riforma #Pa in aula. #passodopopasso cambiamo l’Italia“, ha annunciato Emanuele Fiano, deputato e responsabile riforme e sicurezza del Pd, su Twitter. Parola dello stesso presidente del Consiglio, che scegliendo Facebook ha dichiarato: “Grazie al lavoro di una maggioranza straordinaria, l’Italia prosegue nel più grande sforzo di riforme strutturali della storia repubblicana”. E ha elencato: “La legge elettorale, il Jobs Act, l’abbassamento delle tasse (80 euro e costo del lavoro), la responsabilità civile dei magistrati, l’anti-corruzione, la cooperazione internazionale, l’auto-riciclaggio con gli accordi con la Svizzera e il Vaticano, il divorzio breve, gli ecoreati, l’art bonus, le Province e molto altro ancora”.
Grazie al lavoro di una maggioranza straordinaria, l’Italia prosegue nel più grande sforzo di riforme strutturali della…
Posted by Matteo Renzi on Giovedì 9 luglio 2015
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata