di Chiara Troiano

Berlino (Germania), 1 lug. (LaPresse) – Il referendum in Grecia? Questa mattina, nel suo intervento all’università Humboldt, era “un azzardo”, oggi pomeriggio è diventato “un errore”. Così si è consolidata nella giornata berlinese di oggi l’idea del premier Matteo Renzi sulla crisi greca, dopo l’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Renzi ha precisato di rispettare “la volontà del popolo greco” ma – ha aggiunto – “è fondamentale cercare di far prevalere le ragioni del buon senso”. “Io – ha chiuso la discussione Renzi – non lo avrei indetto, ma non metto bocca su un referendum che riguarda il popolo greco”. Poi, una battuta: “La vera questione in Europa è se riusciamo a investire sulla crescita per tutti, non sull’Iva delle isole greche”. Da parte sua, Merkel ha ribadito quanto già detto prima di incontrare Renzi: ogni decisione su nuovi aiuti alla Grecia è rimandata a dopo il risultato del referendum, tenendo le “porte aperte al colloquio”.



Le preoccupazioni per il terrorismo. Renzi, d’altra parte, si è detto “più preoccupato del terrorismo che della Grecia”. Dopo le due operazioni anti-terrorismo di oggi in Italia, fra Roma, Milano, Bergamo e Grosseto, il premier ha voluto porgere il suo ringraziamento “alle forze dell’ordine italiane che hanno fatto una operazione di grande livello contro il terrorismo, sgominando un’importante cellula in Italia”.



“Il mare non è un cimitero”. In entrambi i suoi interventi a Berlino, Renzi ha posto di nuovo l’accento sulla questione immigrazione sottolineando ancora una volta le responsabilità sull’Europa. “Il mare non è un cimitero – ha detto questa mattina il presidente del Consiglio – ma la frontiera dell’Europa” e “tutti devono essere salvati”. Un ringraziamento a Angela Merkel che nel vertice Ue dove c’è stato “il festival dell’egoismo”, “è stata decisiva per trovare un punto di sintesi sui profughi e sulla questione immigrati. Questo non è un problema per cui l’Italia chiede aiuto, può fare anche da sola. L’Italia può permettersi di agire senza l’Europa, ma l’Europa non può permettersi l’Italia faccia da sola. E’ un fatto di civiltà e valori”.



“Lavoro? Italia più flessibile della Germania”. Fiore all’occhiello del premier nella sua visita in Germania, le riforme. Renzi oggi ha scherzato più volte sul fatto che, con il Jobs act, ora il mercato del lavoro in Italia “è più flessibile che in Germania”. “L’Italia – ha detto – è ripartita rispetto ad un anno fa”, “c’è ancora molto da fare, ma l’Italia è tornata in pista e ha voglia di correre più veloce di tutti, anche della Germania“. La data chiave? “Giugno 2016 con il referendum costituzionale”.

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