di Giuseppe G. Colombo
Roma, 30 mag. (LaPresse) – Elezioni dal significato contrapposto quelle che si terranno domani per il rinnovo delle giunte e dei consigli di sette Regioni: il segretario del Pd e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo al Festival dell’economia di Trento, ha sottolineato che il voto di domani “non è un referendum” sul Governo, mentre il centrodestra, con Berlusconi in testa, sostiene che le amministrative rappresentino un test a livello nazionale.
Nonostante il silenzio elettorale, la vigilia delle Regionali resta incandescente: sul fronte del Pd c’è fermento alla luce della lista dei cosiddetti ‘impresentabili’ resa nota ieri dalla presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. La maggioranza del partito ha bollato l’iniziativa come un regolamento di corti interno, una sorta di vendetta che l’ex presidente del Pd avrebbe messo in campo nei confronti di Renzi. Al premier e ai suoi fedelissimi non è piaciuto il fatto che il candidato a governatore in Campania, Vincenzo De Luca, sia finito nella lista: un segnale di discredito che rischia di compromettere il risultato locale, dove è forte la competizione con Stefano Caldoro, presidente uscente e intorno al quale il centrodestra si è ricompattato dato che a sostenerlo concorrono Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia. Ecco, in sintesi, lo stato dell’arte nelle 7 Regioni italiane alla vigilia del voto.
VENETO, ESAME LEGA DOPO ROTTURA ZAIA-TOSI. Le elezioni in Veneto rappresentano un banco di prova importante per la Lega dopo la fuoriuscita di Flavio Tosi, che ora corre per la presidenza con l’appoggio di sei liste. Il candidato del Carroccio e presidente uscente, Luca Zaia, proverà a essere rieletto, ma oltre che con Tosi dovrà fare i conti con altri quattro candidati alla poltrona di governatore, a partire da quella del centrosinistra, Alessandra Moretti, che, se riuscisse ad avere la meglio, diventerebbe la prima donna a guidare il Veneto.
CAMPANIA, TEGOLA LEGGE SEVERINO PER DE LUCA, CENTRODESTRA UNITO PER CALDORO. Una vittoria che potrebbe valere una poltrona da governatore comunque in bilico per De Luca in caso riuscisse a spuntarla alle urne: su di lui, infatti, pesa l’applicazione della legge Severino. Una vigilia tesissima per il candidato del centrosinistra che ha nel governatore uscente, Stefano Caldoro, il suo principale competitor. Caldoro può contare sull’appoggio di tutto il centrodestra, da Fi a Fdi passando per Ncd.
PUGLIA, FITTO E GLI EX FI ALLA PROVA DELLE URNE. Le elezioni in Puglia rappresentano un laboratorio interessante sul fronte del centrodestra: dopo la fuoriuscita da Forza Italia, Raffaele Fitto è chiamato alla prova del nove con gli elettori. Il candidato appoggiato dal fondatore dei ‘Conservatori e riformisti’, Francesco Schittulli, sfida altre sei candidati, tra cui Adriana Poli Bortone, sostenuta da Fi e da Salvini. Ad approfittare di questa divisione potrebbe essere il candidato del Pd, Michele Emiliano.
LIGURIA, SINISTRA DIVISA: TOTI SOGNA IL COLPACCIO. Non solo la poltrona di governatore: le elezioni in Liguria serviranno anche a capire quale delle due sinistre che si presenta agli elettori è più forte. Da una parte l’ex deputato del Pd, Luca Pastorino, con ‘Rete e sinistra’, dall’altra Raffaella Paita.
Negli scorsi giorni Renzi ha invitato al voto utile contro “la sinistra masochista” di Pastorino, che sembra indebolito anche dal mancato appoggio della minoranza del Pd, Speranza e Bersani in testa, che hanno fatto la campagna elettorale a sostegno della Paita, contrari all’uscita di Pastorino dal progetto del partito. Ad approfittare di questa divisione potrebbe essere il candidato del centrodestra, Giovanni Toti, ma il risultato appare fortemente in bilico anche per la presenza della candidata del M5S, Alice Salvatore, che punta a sfruttare l’effetto-Genova di Grillo.
UMBRIA, RICCI ALL’ASSALTO DELLA FORTEZZA ROSSA. La sfida in Umbria sembra configurarsi come un affare privato tra la presidente uscente e candidata del centrosinistra, Catiuscia Marini, e il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, sostenuto dal centrodestra. Ricci prova a scardinare il fortino rosso, puntando sull’appoggio di sei liste (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italie e tre liste civiche) e sull’esperienza alla guida del comune di Assisi, sognando il ribaltone che riuscì a Perugia un anno fa con il primo cittadino Andrea Romizi.
TOSCANA, ROSSI PUNTA AL BIS. Forte dell’appoggio di Renzi e di una legislatura alle spalle, il governatore Enrico Rossi punta alla rielezione. Il pericolo più grande per Rossi arriva da sinistra: Tommaso Fattori, già portavoce del Social Forum del 2002, è pronto a dare battaglia con la sua lista ‘Sì Toscana’. Il centrodestra si presenta senza un candidato unico, mentre il Movimento 5 Stelle punta su Giacomo Giannarelli, 36 anni, consulente energetico di Carrara, per dare fastidio a Rossi.
MARCHE, CORSA A 5: SPACCA CERCA IL TRIS. Dopo la rottura con il Pd, indisponibile a una sua ricandidatura, l’ex governatore Gian Mario Spacca punta al terzo mandato: al suo fianco Forza Italia, Area popolare e la Dc. Il centrosinistra risponde con l’ex sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, che può contare sul sostegno di Pd, Udc e della lista ‘Uniti per le Marche’, composta da Idv, Verdi e socialsiti. A provare a dare fastidio a Spacca e Ceriscioli ci sono Francesco Acquaroli (Fdi), sostenuto da Fdi e Lega, e il candidato del M5S, Gianni Maggi.
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