Roma, 22 mar. (LaPresse) – “Dobbiamo capire quali errori abbiamo fatto nel corso degli anni: se siamo a questo punto è perché c’è stato un deficit di coraggio e ambizione”. Lo dice Gianni Cuperlo del Pd, in una intervista a La Stampa riferendosi alle sue dichiarazioni di ieri all’assemblea della minoranza dem rivolte a Massimo D’Alema, invitando l’ex premier a una riflessione sul “perché la sinistra ha ceduto culturalmente negli anni in cui siete stati al potere”. “Questa Europa non è stata capace di aggredire la crisi dal punto di vista dei bisogni. Se ora- afferma Cuperlo – la strada è in salita è anche per la timidezza di chi aveva la possibilità dimettere in discussione tutto questo”.

Alla domanda se abbia rottamato D’Alema Cuperlo risponde: “rottamare è un termine odioso e io verso D’Alema ho amicizia e stima. Ho fatto un ragionamento sulla storia che abbiamo alle spalle, che riguarda D’Alema, Bersani, ciascuno di noi”.

“Non si tratta di attaccare D’Alema, io ho fatto un discorso su come noi pensiamo di ricostruire la forza e la credibilità della sinistra dentro e fuori dal Pd. Ieri è stata una giornata per ragionare di questo. Ho fatto una riflessione sul passato e ho detto che le risposte non possono essere quelle di prima”, aggiunge Cuperlo.

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