Roma, 18 feb. (LaPresse) – Roma, 18 feb. (LaPresse) – “Siamo in prima fila di fronte al terrorismo. E questo non è l’annuncio di avventure nè tantomeno di crociate”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso dell’informativa urgente del Governo nell’aula della Camera sui recenti sviluppi della situazione in Libia, ribadendo che “l’unica soluzione alla crisi libica è quella politica”.

SITUAZIONE VA SEGUITA CON MASSIMA ATTENZIONE. “La crisi in Libia si presenta con un grave deterioramento del quadro della sicurezza”, ammonisce Gentiloni. “E’ evidente il rischio di saldature tra gruppi locali e Daesh: la situazione va seguita con la massima attenzione”, anche perché “il tempo a disposizione non è infinito e rischia di scadere presto pregiudicando i fragili risultati raggiunti”.

SERVE CAMBIO PASSO COMUNITÀ INTERNAZIONALE. “La situazione impone un cambio di passo da parte della comunità internazionale prima che sia troppo tardi: il Governo è impegnato a promuoverlo”, prosegue Gentiloni. Dalla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu “ci attendiamo la presa di coscienza al Palazzo di vetro della necessità di raddoppiare gli sforzi per favorire il dialogo politico”. Gentiloni punta anche il dito sugli errori compiuti dalla comunità internazionale nel passato. “Le origini della crisi attuale – spiega – vanno cercate negli errori compiuti anche dalla comunità internazionale nella fase successiva alla caduta del vecchio regime”.

ITALIA PRONTA A RESPONSABILITÀ DI PRIMO PIANO. L’Italia è “pronta ad assumersi responsabilità di primo piano” in Libia. “Siamo pronti – afferma Gentiloni – a contribuire al monitoraggio del cessate il fuoco, al mantenimento della pace, a lavorare per la riabilitazione delle infrastrutture, per l’addestramento militare, per sanare le ferite della guerra e a riprendere il vasto programma di cooperazione sospeso la scorsa estate a causa del conflitto”.

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