Di Nadia Pietrafitta

Roma, 14 feb. (LaPresse) – Alla Campania serve “un salto di qualità”. Una iniezione di “fiducia”, perché “i problemi ci sono”, ma “possono avere delle risposte” se si “inizia a guidare la macchina con autorevolezza”. Gennaro Migliore, ex capogruppo alla Camera di Sel e adesso deputato Pd, è “in campo” per “cambiare” la Campania. Domenica 22 febbraio parteciperà alla primarie del centrosinistra che stabiliranno chi sarà a sfidare Stefano Caldoro e spiega a La Presse perché ha deciso di partecipare a questa sfida, essendo ora indicato da molti come il candidato di Matteo Renzi per strappare un’altra Regione al centrodestra Matteo Renzi.

*Da dove partire? Cosa c’è da cambiare in Campania?* “Tutto. La Campania deve innanzitutto ritrovare le energie positive, quelle che resistono al malgoverno, alla cattiva politica, all’aggressione della criminalità organizzata e alle inefficienze della burocrazia”.

*Quali sono le priorità?*

“La prima è quella di far uscire la Campania dall’isolamento. Per troppo tempo è stata un’entità chiusa nel palazzo, distaccata tanto dagli altri enti locali quanto dal Governo nazionale. E’ importante poi che si recuperino le priorità che sono crescita, occupazione e garanzia dei servizi ai cittadini. Non ha senso vantarsi di aver ottenuto il pareggio dei bilanci o l’equilibrio dei conti se poi si tagliano i servizi, si allungano le file per fare una visita specialistica o si riducono i posti letto negli ospedali. La terza priorità è fare in modo che la Campania diventi strumento dei cittadini e delle imprese per poter far emergere le straordinarie ricchezze del territorio, sia a livello di intelligenze che di asset produttivi”.

*In corsa per le primarie c’è anche l’ex sindaco di Salerno Vincendo De Luca, al quale i vertici del partito hanno chiesto (fin qui senza ottenere risultati) un passo indietro in ragione della sua condanna in primo grado per abuso d’ufficio. L’ex primo cittadino, a causa legge Severino, rischia anche di non poter diventare presidente della Regione anche se vincesse le elezioni. Non è forse il cambiamento che ci si aspetta. *

“Ho sempre avuto profondo rispetto per la persona e le sue garanzie costituzionali. Penso comunque che bisogna cercare di mettere in campo il miglior candidato possibile, una figura che segni la discontinuità con il passato e non abbia nulla da giustificare rispetto alla ‘mala gestio’ degli anni precedenti. Dobbiamo recuperare nove anni di sconfitte. Ora è il tempo della riscossa. Serve un Rinascimento che parta dai simboli attualmente sotto attacco. L’ex ministro per i Beni culturali Massimo Brai e la giornalista Nadia Verdile sono stati minacciati di morte e costretti a girare sotto scorta per il semplice fatto di aver proposto di restaurare la reggia di Carditello, andando probabilmente a toccare interessi mafiosi. Non si può rischiare la vita per questo. Così come non si può veder morire una bambina di otto mesi perché dimessa senza le dovute garanzie”.

*Parla di simboli e di lotta alla mafia. In questi giorni come possibile candidato del centrosinistra si parla anche di una figura che incarna perfettamente queste caratteristiche, quella del presidente dell’autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone.*

“Raffaele Cantone è un punto di riferimento assoluto, una delle grandi eccellenze del nostro territorio. Non posso che avere parole di stima e fiducia per il lavoro che potrebbe fare per la collettività”.

*Anche Cantone dovrebbe però passare dalle primarie.*

“Noi dobbiamo cambiare il Governo. Le primarie non sono un gioco di società che bisogna fare per forza, per passare la serata. Il nostro obiettivo è battere Caldoro e arrivare a palazzo Santa Lucia. E anche quello sarà solo un punto di partenza, perché il punto è risolvere i problemi della Campania. Chi sarà maggiormente in grado di affrontarli sarà il candidato migliore. Io sono in campo per questo. Nel momento in cui ci sarà un candidato più adatto io sono pronto a sostenerlo”.

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