Roma, 4 feb. (LaPresse) – “Il patto del Nazareno, così come lo avevamo interpretato fino ad oggi, noi lo riteniamo rotto. Scegliete voi come possiamo dire: congelato, finito”. Così Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, al termine dell’ufficio di presidenza di Forza Italia a Palazzo Grazioli. Poco dopo è con una nota ufficiale che il partito conferma la linea. Da oggi, è il ragionamento, Forza Italia voterà solo ciò che riterrà “condivisibile per il bene del Paese, senza pregiudizi”. Non ci sarà più, quindi, “alcun vincolo politico derivante dagli accordi che hanno fin qui guidato, nello spirito e negli obiettivi, un percorso comune e condiviso che oggi è stato fatto venir meno dalla nostra controparte”.
La linea scelta da Matteo Renzi per arrivare all’elezione del presidente della Repubblica proprio non è andata giù a Forza Italia, che infatti “denuncia il metodo del Pd” che ha portato al Colle Sergio Mattarella. “Modalità – scrive l’ufficio di presidenza del Pd – che hanno sconfessato quel principio di condivisione delle scelte istituzionali, elemento fondante del patto sulle riforme da noi sempre onorato”.
Immediata la replica del Pd. “Contenti loro – dice Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio – contenti tutti. Ognuno per la sua strada, è meglio per tutti. Per noi, sicuramente”. “Se il patto del Nazareno è finito – gli fa eco la vicesegretaria dem Debora Serracchiani – meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice. Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio”.
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