Roma, 23 gen. (LaPresse) – “Dobbiamo distinguere tra una convergenza tattica, opportuna e necessaria, sul nuovo capo dello Stato e un’alleanza politica per il futuro. I motivi della nostra divisione sono ancora tutti intatti”. Così il deputato Fabrizio Cicchitto (Ncd), commenta su ‘La Stampa’ il riavvicinamento tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. “La maggioranza è quella che vota la fiducia al governo – continua il parlamentare -. Non credo che si andrà al Renzi 2 con l’ingresso di ministri di Fi. Intanto vediamo come andrà a finire la partita del Quirinale. La posizione comune della nostra Area popolare e Fi è che il nuovo presidente della Repubblica debba essere un moderato-riformista. Ancora non sappiamo cosa abbia in mente Renzi”. E sul premier aggiunge “gioca a carte coperte”.

“Il timore” di un colpo basso “c’è ma un candidato non concordato non avrà i nostri voti. E, spero, nemmeno quelli di Berlusconi”, spiega Cicchitto. E conclude: “La ripresa di dialogo con Fi è autentica o siamo ai problemi di sempre. Noi come Ncd e Udc dobbiamo avere il tempo di costruire e rafforzare un’area politica centrista e autonoma”.

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