Roma, 14 gen. (LaPresse) – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato questa mattina, alle ore 10.35, l’atto di dimissioni dalla carica. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha il compito di dare ufficiale comunicazione ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri. Lo comunica in una nota il Quirinale.

13.45. RENZI RIFERISCE A CONSIGLIO. Il presidente del Consiglio ha riferito al Consiglio dei ministri riunitosi questa mattina che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha informato delle sue dimissioni rassegnate oggi. Le funzioni di presidente della Repubblica sono quindi assunte dal presidente del Senato, Piero Grasso, fino al giuramento del nuovo capo dello Stato. Renzi ha condiviso con i ministri, informa una nota di Palazzo Chigi, i sensi della riconoscenza del governo per Napolitano, “per la sua figura autorevole e alta responsabilità di garanzia delle istituzioni. Il suo profilo di uomo e europeista convinto. Il lavoro infaticabile per gli italiani e l’Unità del Paese nei nove anni della sua presidenza, in particolare in occasione dell’anniversario dei 150 anni”.

13.40. SEDUTA COMUNE PARLAMENTO IL 29 GENNAIO ORE 15. Il Parlamento in seduta comune dovrebbe riunirsi il 29 gennaio alle ore 15 per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari mentre è ancora in corso la conferenza dei capigruppo.

13.17. CONVOCAZIONE PARLAMENTO A FINE GENNAIO. La presidente della Camera, Laura Boldrini, potrebbe convocare il Parlamento in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica entro fine gennaio. E’ quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo ancora in corso a Montecitorio. Presente alla riunione anche il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.

13.15. RENZI: NAPOLITANO GRANDE EUROPEISTA. “Gratitudine ed emozione, e anche commozione, per quello che” Giorgio Napolitano “ha fatto in questi nove anni. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo a Roma alla presentazione del libro ‘Corruzione a norma di legge’ di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri. “Giorgio Napolitano è stato un grande presidente europeista”, ha aggiunto Renzi, “grazie, non sono stati anni facili”.

13.13. NUOVO CAPO DI STATO A FINE MESE. “Ragionevolmente a fine mese” sarà eletto il nuovo presidente della Repubblica. Cosè il premier Matteo Renzi, intervenendo a Roma alla presentazione del libro ‘Corruzione a norma di legge’ di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri.

13.08. RENZI: SERVE GRANDE ARBITRO. “Non serve ora una discussione sui nomi”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in merito all’elezione del presidente della Repubblica, intervenendo alla presentazione del libro ‘Corruzione a norma di legge’ di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri. “Sarà un grande grande arbitro che aiuterà il Paese a crescere, sarà custode e garante dell’unità nazionale”, ha aggiunto Renzi.

13.02. 12 ROSE BIANCHE A CASA DI NAPOLITANO. Un fattorino, che non ha voluto rivelare il nome del mittente, si è presentato in vicolo dei Serpenti, a Roma, sotto casa del presidente emerito Giorgio Napolitano con un mazzo di 12 rose bianche accompagnate dal biglietto: “A Clio e Giorgio”. Il fattorino aveva con sè anche due pacchetti regalo che ha spiegato essere un libro e un liquore. I regali sono stati consegnati agli uomini della scorta che stazionano sotto l’appartamento.

12.09 GRASSO ENTRA A PALAZZO GIUSTINIANI. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha lasciato palazzo Madama, sede del Senato, per insediarsi a palazzo Giustiniani come presidente della Repubblica supplente. Grasso è accompagnato da due corazzieri, come prevede il protocollo per i presidenti della Repubblica. Sarà sostituto al Senato da Valeria Fedeli (Pd), che ha ricevuto il maggior numero di voti nella sua elezione da vicepresidente.

12.13. AMMAINATA BANDIERA PRESIDENZIALE. La bandiera del presidente del Repubblica al Quirinale è stata ammainata.

12.08. NAPOLITANO TORNATO A CASA NEL RIONE MONTI. Giorgio Napolitano è tornato nella sua abitazione in vicolo dei Serpenti a Roma nel rione Monti dopo le dimissioni da presidente della Repubblica. Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio, ha varcato il portone della sua abitazione romana alle ore 12.05. Ad attenderlo, oltre a una folla di giornalisti e cameraman, anche una cinquantina di cittadini che lo hanno salutato con un applauso. Napolitano ha prima salutato sporgendo un braccio fuori dall’automobile, poi, una volta sceso dal mezzo, si è girato verso la folla alzandosi il cappello con un sorriso in segno di saluto. Al momento il senatore a vita e la moglie Clio sono all’interno dell’abitazione, posta al primo piano.

12.06. NAPOLITANO LASCIA QUIRINALE. Giorgio Napolitano non è più presidente della Repubblica. Il capo dello Stato dimissionario ha infatti lasciato il Quirinale dopo aver ricevuto gli onori militari. Il senatore a vita si reca nella sua abitazione in via dei Serpenti.

12.04. NAPOLITANO RICEVE ONORI MILITARI. Il presidente della Repubblica dimissionario, Giorgio Napolitano, preceduto da due spassieri, e accompagnato dalla signora Clio, ha ricevuto gli onori militari nel cortile del palazzo del Quirinale. A Napolitano è stato consegnato lo stendardo simbolo di entrambi mandati.

12.03. BOLDRINI CONVOCA CAPIGRUPPO. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha convocato la conferenza dei capigruppo per le 12:30 e ha sospeso la seduta dell’Aula. Durante la capigruppo, sentito il presidente del Senato Pietro Grasso, comunicherà la data di convocazione del Parlamento in seduta comune. L’Aula è stata sospesa fino alla fine della conferenza dei capigruppo.

12.00. BOLDRINI LEGGE LETTERA DIMISSIONI. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha letto in aula la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano da presidente della Repubblica. La lettura della missiva è stata seguita da un lunghissimo applauso. “Comunico – è il testo della lettera di Napolitano – che in data odierna ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di presidente della Repubblica, da me assunta il 22 aprile 2013. Le trasmetto la copia dell’atto di dimissioni da me sottoscritto”.

11.34. MARRA A PALAZZO CHIGI. Il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, è arrivato a Palazzo Chigi per consegnare la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano.

11.24. MARRA A PALAZZO GIUSTINIANI. Donato Marra, si è recato a palazzo Giustiniani per consegnare la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano da presidente della Repubblica.

11.15. MARRA CONSEGNA LETTERA DIMISSIONI A BOLDRINI. Il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, è entrato nello studio della presidente della Camera, Laura Boldrini, per consegnare la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano.

11.10. GRASSO LASCIA AULA SENATO. “Lascio l’aula perché il segretario generale del Quirinale mi deve dare delle comunicazioni”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo nell’aula del Senato. Le comunicazioni a cui si riferisce Grasso sono quelle del segretario generale del Quirinale, Donato Marra. Alla luce delle dimissioni di Giorgio Napolitano, infatti, Grasso diventa il presidente della Repubblica supplente.

11.09. TUTTO PRONTO PER ONORI MILITARI. Nel cortile d’onore del palazzo del Quirinale si stanno rendendo gli onori al tricolore, dopo le dimissioni firmate dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tutto pronto quindi per la cerimonia di commiato che si svolgerà intorno alle 11,30, quando Napolitano riceverà il saluto delle forze armate prima di abbandonare definitivamente il Colle. Solo in quel momento sarà ammainato dal Torrino del palazzo lo stendardo presidenziale, primo segnoádell’addio di Napolitano al Quirinale.

11.07. MALUMORI ALLA CAMERA. Basta andare avanti con la discussione degli emendamenti, bisogna sospendere l’Aula. Napolitano si è dimesso, non possiamo aspettare”. Lo ha detto Ignazio La Russa sostenendo la necessità di interrompere i lavori in aula alla Camera sull’esame della Riforma della Parte II della Costituzione in seguito alla notizia delle dimissioni di Giorgio Napolitano. Anche altri deputati hanno concordato con La Russa e hanno espresso la stessa richiesta. La presidente Boldrini, invece, ha affermato che bisogna attendere la consegna della lettera e comunicazioni ufficiali. Le votazioni, quindi, stanno proseguendo.

10.56. CDM CONVOCATO ALLE 11.30. Il Consiglio dei ministri è convocato in data odierna alle ore 11:30 a Palazzo Chigi per comunicazioni del Presidente del Consiglio. E’ quanto rende noto palazzo Chigi.

10.49. MARRA IN AUTO PER CONSEGNA LETTERA DIMISSIONE. Il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, è uscito in auto dal Quirinale per consegnare ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e al premier Matteo Renzi, la lettera di dimissioni firmata da Giorgio Napolitano. Quando il segretario rientrerà al palazzo del Quirinale il presidente dimissionario riceverà gli onori militari per poi recarsi nella sua abitazione privata di vicolo del Serpenti.

10.44. NAPOLITANO FIRMA LETTERA DI DIMISSIONI. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha firmato la lettera di dimissioni.

10.27. FOLLA RADUNATA SOTTO CASA DEL PRESIDENTE. Una piccola folla di giornalisti e abitanti del quartiere è già presente in vicolo dei Serpenti a Roma sotto l’abitazione di Giorgio Napolitano dove si recherà dopo aver consegnato la lettera di dimissioni da presidente della Repubblica. “E’ stato un grande presidente” dice uno dei cittadini presenti.

10.00. AMMAINATA LA BANDIERA. Oggi è il giorno delle dimissioni di Giorgio Napolitano dalla carica di Capo dello Stato. La bandiera del presidente della Repubblica al Quirinale è stata ammainata.

COME VERRA’ ELETTO IL SUCCESSORE. Quindici giorni per completare la platea dei grandi elettori per eleggere il successore di Giorgio Napolitano e per trovare quella convergenza politica e partitica il più ampia possibile, come più volte auspicato dallo stesso capo dello Stato. Con le dimissioni, che verranno formalizzate oggi dal capo dello Stato ai due presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, si apre ufficialmente la corsa al Colle.

LA PROCEDURA. Una procedura studiata dal presidente dimissionario nei minimi particolari e costituzionalmente consentita, come ha precisato lo stesso Napolitano nel corso del suo discorso di fine anno. Lo stesso capo dello Stato infatti anticipò le sue dimissioni anche nel 2013, una sorta di cortesia istituzionale per accelerare l’elezione del successore al Quirinale.

Quando Napolitano si dimetterà, il sottosegretario alla presidenza della Repubblica Donato Marra consegnerà a mano la lettera di dimissioni prima alla presidente della Camera Laura Boldrini, e poi al presidente del Senato Pietro Grasso e al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il presidente della Repubblica dimissionario riceverà al Colle gli onori militari nel cortile d’onore e a quel punto lascerà definitivamente il Quirinale per dirigersi nella sua casa di via dei Serpenti.

Intanto Boldrini convocherà la capigruppo durante la quale darà comunicazione delle dimissioni di Napolitano e, sentito il presidente del Senato, comunicherà la data di convocazione del Parlamento in seduta comune. In seguito Boldrini andrà in Aula alla Camera per comunicare le dimissioni di Napolitano.

Quindi si dovrà procedere all’individuazione dei delegati regionali per raggiungere il numero di 1.008 grandi elettori, che molto probabilmente già a partire dal 29 gennaio si riuniranno in seduta comune del Parlamento per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. In questi quindici giorni sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, che lascerà l’assemblea nelle mani di Valeria Fedeli (vicaria per il maggior numero di voti ottenuti il giorno della sua elezione a vicepresidente di palazzo Madama) a fare da supplente in mancanza del presidente della Repubblica, trasferendosi nell’ufficio al secondo piano di palazzo Giustiniani. Al quarto piano invece è stato allestita la stanza che utilizzerà Napolitano come presidente emerito, la stessa che fu di Oscar Luigi Scalfaro, a pochi metri da quella di Carlo Azeglio Ciampi.

LE VOTAZIONI. Per le prime tre votazioni del Parlamento in seduta comune è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi dell’Assemblea (pari a 672 voti) mentre dal quarto si scende a 505, ovvero la maggioranza assoluta. Eletto il nuovo presidente della Repubblica, Napolitano salirà nuovamente al Quirinale per l’ultima volta e per il passaggio di consegne con il suo successore, che avrà già giurato davanti alla nazione. Il nuovo capo dello Stato quindi riceverà le dimissioni del presidente del Consiglio che, secondo quanto recita la Costituzione, deve essere nominato dal presidente della Repubblica. Si tratta di ‘dimissioni di cortesia’, regolarmente respinte dal capo dello Stato.

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