Roma, 14 gen. (LaPresse) – “Napolitano rinunci alla carica di Senatore a vita! #NapolitanoTornaaCasa”. Lo scrive su Twitter il leader del M5S Beppe Grillo. “Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimesso dopo 9 lunghi anni al Quirinale” e “siamo certi che la sua felicità sia condivisa da molti italiani, sicuramente da quell’86% che si è detto favorevole alle sue dimissioni. Mossi da queste certezze, ci permettiamo di dare al presidente uscente un suggerimento: lasciato il Quirinale, rinunci anche alla carica di senatore a vita, che la Costituzione gli assegna di diritto”. E’ quanto si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo e firmato M5S Parlamento.
“E’ la stessa Costituzione – si legge ancora nel post -, all’articolo 59, a prevedere questa possibilità: ‘E’ senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato presidente della Repubblica’. Allora Napolitano rinunci! Ne avrà giovamento lui (che dopo quella del Quirinale, potrà evitare anche la ‘prigione’ del Senato e dedicarsi alla sua famiglia e al meritato riposo) e ne avrà giovamento anche il Paese. Rinunci, Napolitano, alla poltrona, all’ufficio a Palazzo Giustiniani, all’indennità e al vitalizio da senatore a vita, che andrebbero a sommarsi agli stipendi d’oro frutto di una vita intera spesa dentro i palazzi della politica. In questo modo, le casse dello Stato risparmierebbero 21mila euro al mese, per un totale di oltre 276mila euro all’anno, tanto è il costo di ogni singolo senatore a vita”.
“Rinunci, Napolitano – concludono i parlamentari M5S -, a partecipare al voto del prossimo presidente della Repubblica sapendo di aver già dato, più che poteva, il suo contributo. Così facendo, Napolitano verrebbe ricordato non solo come il capo dello Stato chiamato in causa nella trattativa Stato-Mafia, non solo come il capo dello Stato che ha firmato leggi che andavano rispedite indietro e sostenuto il governo Renzi, rendendosi complice dell’umiliazione quotidiana della Carta costituzionale e della democrazia nelle aule parlamentari. Lo ricorderemmo, invece, anche come il primo presidente della Repubblica che dando il buon esempio si è fatto da parte”.
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