Roma, 14 gen. (LaPresse) – “Il terrorismo fondamentalista è una minaccia globale. E, in tempi di globalizzazione e di interdipendenza, non possiamo pensare di trattarlo come se fosse solo un problema degli europei o degli occidentali”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini in un’intervista ad ‘Avvenire’. “La comunità internazionale – continua – ha per molti anni sottovalutato il fenomeno, pensando che sarebbe rimasto lontano. Oggi, dopo la strage di Parigi e soprattutto dopo la grande marcia, vedo che sta finalmente emergendo una consapevolezza nuova, che fa ben sperare che si sia intrapresa la strada giusta. Dopo la condanna, però, bisogna anche cercare di risolvere il problema laddove si sviluppa”.
“Boko Haram – spiega Boldrini -, con tutto il suo carico di sanguinari attentati contro i cristiani, è attivo in Nigeria fin dal 2002, nel silenzio generale dei media occidentali. In Siria sono quasi quattro anni che c’è la guerra”. “Qualche giorno fa – prosegue – ho ricevuto a Montecitorio l’ex presidente della Tunisia Moncef Marzouki. Sa quali sono state le sue parole? ‘Solo ora che decapitano i vostri giornalisti, vi siete accorti dei rischi. Nel nostro Paese ci sono giovani che si stanno arruolando nelle file dell’Is, perché vedono nella nel fanatismo l’unica forma di riscatto di un’esistenza altrimenti condannata alla miseria, alla marginalità, alla mancanza di futuro'”.
“In Nigeria, per esempio, arruolarsi in Boko Haram significa anche avere da mangiare tutti i giorni. Non dobbiamo sottovalutarlo. E dobbiamo fare di più per sostenenere quei governi che offrono garanzie di pluralismo e di rispetto dei diritti e che senza l’aiuto internazionale difficilmente riusciranno a reggere l’urto contro l’estremismo. E’ nostro interesse occuparcene”, conclude Boldrini.
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