di Jan Pellissier
Milano, 12 gen. (LaPresse) – “Abbiamo un vincitore, ed è la Paita. Non ci saranno sorprese. C’è uno scarto enorme, nonostante una forte differenza di notorietà tra Sergio Cofferati e Raffaella Paita. Alla vigilia non doveva esserci partita. I brogli mi paiono una cosa impossibile, se ci sono stati vanno denunciati ma sono casi residuali”. Claudio Burlando, presidente della regione Liguria uscente dopo aver governato per 10 anni, non ha dubbi sulla legittimità della vittoria del suo assessore alle Infrastrutture ieri alle primarie del Pd e, in un’intervista a LaPresse, allontana tutte le ombre che lo sconfitto ha rilanciato in queste ore, parlando pubblicamente di irregolarità. I votanti sono stati 54.941 e Raffaella Paita ha ottenuto il 53,08% (28.973 preferenze). Staccato di circa quattromila voti Sergio Cofferati, che si è fermato al 45,64% (24.916 preferenze.
Vittoria in tasca anche in primavera? “Non è vinta, ma abbiamo fatto un bel passo avanti”. Tornado alle polemiche sul voto di ieri, Burlando spiega: “Mi sembra che la cosa si stia già stemperando. Si era detto di aprire il voto a tutti gli over 16, di tutte le etnie, così è andata” spiega Burlando, rispondendo a chi evidenziato come molti stranieri abbiamo votato in queste primarie, in alcuni casi in modo massiccio o anomalo. Ad esempio c’è il caso, dove hanno votato molti cinesi: “Ad Albenga ci sono molti agricoltori che lavorano nelle serre, e ci sono molti stranieri che con quel lavoro vivono, le regole lo consentivano, ed hanno votato regolarmente. Senza contare che proporzionalmente l’affluenza è stata superiore in molti altri comuni”. Burlando anzi contrattacca sul fronte delle regole: “Ieri su Primocanale, hanno fatto ore di diretta attaccando il lavoro della mia giunta, con anche gli spot di Liguria Civica a favore di Cofferati”.
Il caso aveva destato molte polemiche alla vigilia del voto, visto che gli spot erano stati collegati al senatore di Scelta Civica, Maurizio Rossi, che fino all’elezione a Palazzo Madama era anche l’editore della televisione genovese, dal 2013 la proprietà è stata vincolata in un blind trust, su cui il politico non può intervenire. Secondo Burlando, quella di Paita è una vittoria che arriva da lontano: “Raffaella Paita è brava si è mossa per prima, io d’altro avevo chiarito a metà 2013 che non avrei fatto un terzo mandato, e che le primarie erano l’unico modo per scegliere un candidato, e così facendo in campo c’erano i candidati più forti possibile. La Paita ha raccolto 8mila firme, e questo è per rispondere a chi parla di candidature calate dall’alto. Fino a novembre io non partecipato alla campagna, ma quando ho capito che Cofferati avrebbe fatto della demolizione del mio lavoro in questi 10 anni il centro del suo messaggio, ho voluto dire la mia”.
Burlando non ha dubbi sul messaggio che arriva da questo voto: “Si cancella qualcosa, prendiamone atto, una ragazza quasi sconosciuta, ha fatto raddoppiare la partecipazione alle primarie rispetto ad altre regioni come Veneto e Emilia Romagna”. Un’iniezione di energia: “Quando avevo la sua età ci inventammo l’acquario di Genova, le auguro di creare tante idee nuove come quella che trasformino questo territorio. Deve saper rischiare”.
Burlando non nasconde le difficoltà che aspettano la candidata di centrosinistra qualora dovesse vincere. Soprattutto a Genova: “Sono preoccupato per la mia città, è molto ferma. Sul tavolo ci sono grandi temi come la fiera, la Banca Carige, il trasporto pubblico, la gronda. Dopo la grande scossa del 1992, negli ultimi 10 anni Genova ha faticato a mettere in campo elementi nuovi. Serve una svolta, un cambiamento”. Ed interventi dopo la nuova alluvione di novembre: “A febbraio partono i lavori bloccati per 3 anni da un ricorso” spiega Burlando. Intanto va ricomposto lo schieramento di centrosinistra: “C’è un gruppo dirigente maturo, la vicenda elettorale è meglio se la chiudiamo subito, Sel ha detto mai e poi mai correrà con noi, vedremo. C’è poi il discorso nazionale su questo fronte da analizzare” spiega Burlando, che però maliziosamente sottolinea come laddove “ci siamo alleati con i moderati, ieri abbiamo perso”. Guardando agli avversari alle regionali vere e proprie Burlando è chiaro: “Noi abbiamo un candidato gli altri no, ed giovane ma già esperta”.
Non temete nemmeno i grillini? “Grillo nei giorni dell’alluvione quando è venuto per spalare è dovuto scappare via, in Calabria han preso il 3%. Che risposte han dato in due anni? Son fenomeni rapidi come i forconi”. Infine il front economico: “Bisogna rilanciare la logistica, le infrastrutture per cui abbiamo un mare di cantieri aperti, a cominciare dal nuovo porto di Genova con la nuova diga. Bisogna puntare sulle nuove tecnologie ed anche sul turismo che ha bisogno di una scossa, c’è molto da fare”. E secondo Burlando ci sarebbero anche i soldi: “La vicenda della Banca Carige è figlia di nuovo di una città che fatica a decidere. La Liguria è piena di soldi, ci sono grandi capitali fermi. Non do suggerimenti, ma non è che un po’ di mondo imprenditoriale, ha voglia di investire nella banca del territorio, o vogliono essere indifferenti, ora che sta per partire un nuovo aumento di capitale? Sono domande importanti, che richiamano sempre al fatto che questo territorio deve decidere cose importanti”.
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