Roma, 12 gen. (LaPresse) – “Se ne parla da molto tempo. Ma ora un coordinamento unico nazionale è divenuta un’esigenza riconosciuta da tutti. Non è più questione di discutere del se, del quanto, del come. Il punto di partenza è un ddl presentato alla Camera dall’onorevole Stefano Dambruoso, che allarga alla procura nazionale antimafia le competenze antiterrorismo”. Lo afferma, in un’intervista a La Stampa, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Procederemo, come annunciato da Angelino Alfano – aggiunge il ministro – a un tavolo di confronto tra governo e le grandi procure italiane, comunque è chiaro che occorre un salto di qualità, essendo il terrorismo islamista un fenomeno sovranazionale e la dimensione locale delle singole procure è sempre più in difficoltà”.
In merito a come contrastare il fenomeno dei foreigh fighters, Orlando spiega: “E’ troppo pericoloso ricadere negli errori che si sono fatti in passato; a lasciare discrasie tra le legislazioni europee, si rischia di creare delle maglie nelle quali il terrorismo può agire. Queste organizzazioni sono fin troppo abili a inserirsi tra le pieghe. Abbiamo operato quindi per una parziale cessione di sovranità per investire del tema antiterrorismo le istituzioni comunitarie”. “Di pari passo – aggiunge – nel confronto è emersa anche la questione dell’esecuzione della pena. Il carcere, come s’è visto, rischia di essere un veicolo di proselitismo, motivo per il quale si è posto il problema di come una misura repressiva rischi di trasformarsi in un aiuto per queste organizzazioni”.
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