Di Donatella Di Nitto
Roma, 30 ott. (LaPresse) – Il premier Matteo Renzi dovrà sciogliere oggi la riserva sul sostituto al ministero degli Esteri di Federica Mogherini, che dal primo novembre andrà a ricoprire attivamente e ufficialmente in Europa il ruolo di Lady Pesc, ossia Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Sicurezza dell’Unione europea. Il presidente del Consiglio, visti i tempi strettissimi (il rischio è quello di lasciare vacante un dicastero fondamentale in questo momento), salirà quindi oggi al Quirinale (avrebbe dovuto farlo ieri, ma gli incidenti in piazza tra polizia e sindacati Ast lo hanno costretto a un repentino cambio di programma) per proporre al capo dello Stato il nuovo ministro degli Affari Esteri, proposta che sarà accettata da Napolitano e a cui seguirà domani il giuramento con tutti gli onori del caso al Colle.
Una scelta delicata vista la situazione internazionale, segnata da vari conflitti, e che Renzi ha difeso con il totale riserbo, non esternando nulla, raccontano i rumors di palazzo, neanche ai suoi più stretti collaboratori. Unica cosa certa è che il capo del governo vuole mantenere la parità di genere nel suo esecutivo e quindi si ipotizza che sia una donna a ricoprire questo incarico.
Tra i molti nomi fatti in questi giorni restano ancora in pole position quello di Maria Sereni, vicepresidente della Camera con una lunga esperienza di politica estera fini dai tempi dei Ds, e quello nuovo, ma non troppo, di Marta Dassù, viceministra con Emma Bonino e durante il governo di Mario Monti, al momento membro del cda di Finmeccanica.
Sembra invece tramontata l’ipotesi della giovanissima deputata del Pd, Lia Quartapelle, 32 anni, mentre Simona Bonafé, fedelissima di Matteo Renzi, avrebbe rifiutato l’incarico. Resta tuttavia aperta anche la strada di un uomo alla Farnesina, con Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri nell’attuale governo e in quello precedente di Enrico Letta. Una segnale di continuità all’interno del ministero, che però soffre dei rapporti, raccontano, poco idilliaci per non dire gelidi con lo stesso Renzi. Altro papabile Sandro Gozi, sottosegretario alle Politiche comunitarie, e Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori Pd con una lunga esperienza in commissione Esteri. Renzi, secondo quanto spiegano fonti parlamentari, vuole una persona di esperienza e al tempo stesso conoscitrice della complessa situazione internazionale. E se dovesse optare per un ministro, spiegano le stesse fonti, potrebbe pareggiare in ‘rosa’ affidando la delega alle Pari opportunità, oggi nelle sue mani, a una ministra.
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