Venezia, 7 ott. (LaPresse) – “Un’Europa matrigna, egoista, lei sì razzista, un Governo nazionale imbelle e succube di Bruxelles e di Berlino, unaesodo epocale che sta arricchendo i mercanti di uomini senza che nessuno muova un dito. Ora basta, sta arrivando il momento delle azioni eclatanti”. Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna ad intervenire sul problema dei migranti di Mare Nostrum. “Se ci fosse un briciolo di seria solidarietà europea e il minimo sindacale di autorevolezza di Renzi & C. – attacca Zaia – un tavolo europeo di solidarietà, nel quale ogni Paese si faccia parte diligente nel farsi carico del problema per quota parte, potrebbe essere attivato in poche ore e produrre risultati in pochi giorni. Ma non lo fanno, perché dai loro lussuosi scranni a Bruxelles o Strasburgo si deve fare molta fatica a percepire la realtà”.

“E allora può servire che siamo noi a fargliela toccare con mano. Non vorrei essere costretto – annuncia Zaia – ad offrire a 100, 200, 300 profughi un viaggio a Bruxelles in pullman a nostre spese e portarli davanti ai palazzi del buorosauro, senza più muoverci finchè un tedesco, un austriaco, un francese, un polacco, un cipriota o chiunque altro appartenente a questa grande famiglia di parenti serpenti che è l’Europa, non verrà a vedere con i propri occhi di cosa parliamo e non si siederà a un tavolo per dividerci, da veri fratelli solidali, il dovere dell’accoglienza”.

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